L’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, torna a parlare di Ucraina e dopo aver condannato le politiche di espansione a Est della Nato dopo la fine della Guerra Fredda e aver comunque recentemente dichiarato che, alla fine delle ostilità, l’Ucraina dovrebbe comunque entrare nell’Alleanza, oggi offre una prospettiva di pace. E lo fa ai microfoni della Cbs dichiarando che l’attuale crisi potrebbe risolversi entro la fine dell’anno con dei negoziati. Grazie alla Cina.

Nel suo intervento, l’uomo che ha deciso le sorti della politica estera, e non solo, delle amministrazioni guidate da Richard Nixon e Gerald Ford ha infatti affermato: “Ora che la Cina è entrata nel negoziato, penso che (quest’ultimo, ndr) arriverà al culmine entro la fine dell’anno. Parleremo di processi negoziali e persino di negoziati reali. Se un presidente venisse da me e mi dicesse di volare a Mosca per parlare con Putin? Sarei propenso a farlo. Ma sarei un consigliere, non una persona attiva”.

Le parole di Kissinger hanno più volte avuto un eco internazionale, soprattutto per le posizioni prese, in apparente contrasto con le politiche portate avanti durante i suoi incarichi all’interno delle varie amministrazioni Usa. Sorprese, per prima, la condanna delle politiche di espansione a Est della Nato, alle origini, secondo lui, di un graduale ma costante peggioramento dei rapporti tra il Patto Atlantico e la Federazione russa. È stato proprio questo, in effetti, uno dei motivi dietro all’invasione decisa da Vladimir Putin, almeno stando alle dichiarazioni del presidente russo. All’inizio del 2023, comunque, l’ex segretario di Stato ha anche ammesso di aver fatto un errore di valutazione nelle sue analisi sul conflitto, sostenendo che, al termine delle violenze, l’Ucraina dovrebbe comunque essere ammessa tra i Paesi dell’Alleanza.

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