C’è stato un breve momento della mia vita in cui, incredibile a dirsi, ho pensato di iscrivermi alla facoltà di Fisica, di certo affascinato dal capire al primo colpo le spiegazioni della mia professoressa del liceo e dallo scoprire una volta per tutte cosa fossero quelle strane forze che spingevano la biglia al centro o all’esterno di un piatto, rendevano più semplice sollevare un secchio pieno usando una carrucola e così via, ma anche in parte spinto dalla paura dell’essere ad un passo dal dover decidere davvero cosa fare da grande.
Diciamo che, quando ero alla fine del liceo, mi sono trovato ad avere ormai poco tempo per scegliere, e le mie vaghe affermazioni del passato (Farò il trapezista! – incurante del fatto di soffrire di vertigini – o Farò il benzinaio! – perché amo l’odore della benzina) sentivo dovevano lasciare il posto a qualcosa di più concreto che, questa era l’unica certezza, doveva farmi felice.
Marco e Giovanni hanno atteggiamenti molto diversi riguardo al proprio futuro, e sebbene sia il più piccolo, Giovanni ha le idee ben più chiare. Afferma di voler fare il doppiatore (una volta che avrà terminato la carriera da calciatore, è ovvio!) e pur nei suoi 13 anni, già si impegna per raggiungere quello scopo. Marco, che è anagraficamente più vicino al momento in cui dovrà fare quella scelta, ondeggia fra la sua antica passione per la scienza (fin da che era piccolissimo, in effetti, sosteneva di voler fare lo scienziato – inventore), quella per la mitologia classica ed una nuova e inaspettata per la filosofia. Non so cosa deciderà, ma credetemi sono molto curioso di scoprirlo.
Come sarei molto curioso di partecipare ad un bellissimo evento in programma a Roma, si intitola “Sullo Spazio. Scienza e bellezza” (venerdì 12 maggio alle ore 15.30, l’Aula Magna di Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre) e si svolgerà in memoria di Pietro Greco, uno dei maggiori divulgatori scientifici del nostro Paese.
“Tra scoperte scientifiche rivoluzionarie e appassionanti riflessioni umanistiche”, dice l’invito all’evento, “i relatori racconteranno lo spazio attraverso la propria disciplina… per mostrare come arte e scienza non possano in realtà essere separate perché entrambe frutto delle capacità propriamente umane di intuire, riflettere e immaginare”.
Sarebbe bello andarci con Marco e Giovanni, perché anche loro, come fu per me a mio tempo, possano coltivare passioni che li rendano felici nella vita. Per la vita. In fondo, si può essere anche scienziati inventori filosofi. O no?