Un tappo sotto le ascelle: nessuno uscirebbe di casa con questo “accessorio”. Eppure, adoperando un deodorante, è proprio quello che può accadere se una sostanza chiamata cloridrato di alluminio si trova nei primi posti della lista ingredienti del cosmetico. Il cloridrato di alluminio, sul cui uso si dibatte da decenni senza però prendere decisioni nette al riguardo, è uno degli antitraspiranti più diffusi nell’industria cosmetica mondiale, che vengono impiegati per ridurre e bloccare il sudore.
La sudorazione è però un necessario processo dell’organismo che serve ad abbassare la temperatura del corpo; pertanto, non va in nessun modo fermata aggressivamente, come di norma avviene con alcuni antitraspiranti in commercio.
Il sudore detiene un’altra funzione fondamentale, ovvero l’eliminazione delle tossine. Le ascelle sono in tal senso una delle zone più attive per la depurazione. Laddove non avviene questo processo con normalità, la conseguenza potrebbe essere un ristagno di tossine, che necessitano invece di essere espulse quanto prima.
Rispetto a ciò, i deodoranti da uomo sono in genere i peggiori a livello di attenzione all’equilibrio epidermico. Ma questo non è l’unico dei problemi: il cloridrato di alluminio sembrerebbe detenere un alto grado di irritazione e tossicità, tanto che l’Agenzia francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM) ha definito come limite consigliabile la percentuale massima dello 0,6% di presenza in un deodorante. Peccato che in Italia però abbondino ancora in vendita prodotti che superano largamente questo riferimento, arrivando persino alla percentuale del 25% rispetto al totale della composizione. In linea di massima, si può considerare che se il cloridrato di alluminio è il primo, secondo o terzo ingrediente indicato in etichetta, sarà presente in percentuali rilevanti, fino appunto al 25%.
Il deodorante è uno dei prodotti di igiene personale più utilizzati, sempre pronto all’uso in bagno o nella borsa. Essendo così presente nelle nostre vite, non ci si sofferma mai a leggerne l’etichetta e ad analizzarne con attenzione gli ingredienti. Sarebbe invece importante farlo per evitare future patologie della pelle come eczemi e dermatiti. In qualsiasi ambito, lo sappiamo bene da millenni, prevenire è meglio che curare. Se il fastidioso olezzo non piace ovviamente a nessuno, cosa fare? Meglio prediligere deodoranti senza alluminio cloridrato. Nel reparto profumeria e igiene personale, la prima cosa da fare è fermarsi con tranquillità a leggere bene l’INCI, ovvero la lista ingredienti che nei cosmetici è obbligatoria per legge. Il cloridrato d’alluminio viene indicato con molteplici diciture: aluminium salts, aluminium chlorohydrate, cloruro di alluminio o con l’abbreviazione Cl. Al.
Un altro consiglio è quello di astenersi dal comprare deodoranti a lunga durata con validità 48 ore o persino 7 giorni che, a lungo andare e con grandi probabilità, potrebbero irritare le ghiandole sudorifere. Vien da sé pensare che se un deodorante è attivo per una settimana senza altre applicazioni, si tratta di un prodotto ben poco delicato sulla pelle. Per comprare con tranquillità, si dovrebbero scegliere prodotti eco bio realizzati con componenti naturali e biodegradabili e con certificazioni ad hoc. Cosmetici che deodorano bene senza impedire la naturale traspirazione cutanea, che rinfresca l’organismo e mantiene idratata la pelle, anche in presenza del grande caldo e dell’arsura in arrivo in questa stagione.