Una delle tasse più discusse e odiate dagli automobilisti italiani potrebbe essere presto abolita: pare infatti che il Governo Meloni stia prendendo in considerazione l’idea di cancellare il superbollo, ovvero il balzello applicato alle auto la cui potenza eccede i 185 kW, che mai ha generato il gettito per cui era stato ideato, oltre un decennio orsono. La medesima, oltretutto, farebbe parte di una serie di micro-imposte che l’esecutivo vorrebbe eliminare per via della loro scarsa utilità fiscale.
Il vituperato superbollo era stato reintrodotto dal governo Berlusconi e reso effettivo nel 2011 dal governo Monti, che abbassò la soglia di potenza oltre cui scatta la tassa, fissandola appunto a 185 kW. Oltre tale soglia, in aggiunta al bollo regionale, si pagano 20 euro per ogni kW aggiuntivo ai 185. La medesima tassa prevede che l’importo scenda a 12 euro dopo 5 anni dalla prima immatricolazione dell’auto, 6 euro dopo 10 anni, 3 euro dopo 15 anni e abolizione dopo i 20 anni.
Nata con l’intento di raccogliere maggior gettito fiscale, la tassa ha avuto effetti negativi in tal senso, provocando un crollo delle vendite delle vetture di alta cilindrata e potenza, generalmente quelle dal costo e dai consumi maggiori. Secondo indiscrezioni stampa, l’abolizione di molte micro-imposte sarebbe già in discussione alla Camera e potrebbe essere approvata prima dell’estate.