Palazzi & Potere

Elezione diretta del presidente del Consiglio? Mi basterebbe scegliere i miei parlamentari

di Alessio Andreoli

Abbiamo avuto il mandato dagli italiani! Queste parole si sentono spesso e sono oramai diventate un intercalare che frequentemente popola i discorsi dei rappresentanti del governo e dei numerosi sostenitori sia tra i giornalisti che tra i simpatizzanti del destra-centro. Il tutto per giustificare qualsiasi azione o iniziativa più o meno discutibile o condivisibile. Spuntano come funghi a ricordare che hanno vinto le elezioni, come se non ce ne fossimo accorti.

Sui social, nei talk show, sui giornali, nelle interviste, nei numerosi video in rete in particolare in questi giorni dove appare, nel dibattito politico, la famosa riforma costituzionale. Lo stesso presidente del consiglio Giorgia Meloni rispolvera questa frase con grande orgoglio personale ed una visibile e palese soddisfazione. Da quanto riportano le cronache uno dei punti chiave è l’elezione diretta del presidente del Consiglio e/o del presidente della Repubblica. A parte l’ovvia considerazione, da cittadino, che non mi sembra proprio che questa riforma sia urgente o indispensabile per il buon funzionamento dello Stato, trovo che la proposta sia una vera e propria presa in giro, una evidente presa per i fondelli del popolo italiano. Cerco di motivare questa mia affermazione.

La legge elettorale Rosatellum bis approvata nel 2017 con cui siamo andati recentemente a votare prevede le cosiddette liste chiuse. Significa che i candidati non sono eletti in base alle preferenze ma in base alla loro posizione nella lista. Posizione che ovviamente viene stabilita dal partito o dai leader di partito. Qualche esempio: Rita Dalla Chiesa, Andrea Crisanti, Claudio Lolito e tanti altri compresi nomi assai più noti come la stessa Giorgia Meloni eletta nel collegio plurinominale 1-P01 con il 26% dei voti dopo aver perso il collegio uninominale U01 con il 38% dei voti. È chiaro che non siamo noi a scegliere e adesso ci viene detto che è indispensabile, vitale, l’elezione diretta del presidente del Consiglio per garantire stabilità al governo. Io voglio poter scegliere prima di tutto i deputati ed i senatori quindi che si incominci dal cambiare la legge elettorale ridando ai cittadini la possibilità di scelta riducendo, probabilmente anche l’astensionismo di cui sono tutti preoccupati solo il giorno dopo le elezioni.

Un altro motivo per cui la Costituzione andrebbe lasciata stare è il fatto chiaro che questo governo non è stato voluto dalla maggioranza degli italiani, è li perché una piccola percentuale dei votanti ha preferito FdI non certo per il programma o le idee piuttosto nostalgiche del regime, ma disperati e delusi dalla politica, hanno votato FdI come ultima spiaggia per cercare di migliorare le cose. Ricordiamo i risultati delle Politiche 2022. Aventi diritto al voto sono circa 46.000.000 di italiani per la Camera e 43.000.000 per il Senato. Si sono recati alle urne circa il 64% degli aventi diritto quindi circa 29 milioni di persone per la Camera e circa 28 milioni per il Senato e già questo significa che poco più della metà degli aventi diritto ha votato.

Se andiamo a vedere il dettaglio, ricordo alla Signora Giorgia Meloni che ha avuto 7,3 milioni di voti alla Camera e 7,2 milioni al Senato: questi non sono tutti gli italiani! Quindi cari politici, e mi rivolgo a tutti, opposizione compresa voglio gridarvi forte: giù le mani dalla Costituzione ed invece di pensare a cambiarla pensate a come renderla effettivamente applicabile ed applicata.

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