Sono servite settimane di discussione ma alla fine il Partito democratico molla il sindaco del paese-covo di Matteo Messina Denaro. In una nota congiunta, i segretari regionali e provinciali del partito, Anthony Barbagallo e Domenico Venuti, ufficializzano l’uscita alla Giunta guidata da Giuseppe Castiglione, che ha un assessore del Pd, Stefano Tramonte. Nello studio professionale di Tramonte, che fa l’architetto, lavorava Lorena Lanceri, arrestata alcune settimane fa con l’accusa di aver fatto da vivandiera all’ex superlatitante di Cosa nostra. I vertici dei dem siciliani scrivono nella loro nota di avere scelto di lasciare la giunta per dare “un segnale di discontinuità“, auspicando, al contempo, “il ritorno al voto” nel paese in provincia di Trapani, dove Messina Denaro ha trascorso gli ultimi anni della sua latitanza. E dove negli ultimi tempi sono stati arrestati vari favoreggiatori dell’ultimo boss delle stragi.

“Il Pd ritira il proprio sostegno alla maggioranza e auspica che, il prima possibile, venga data parola agli elettori campobellesi“, scrivono Barbagallo e Venuti, per spiegare la loro decisione. “Non è compito della politica sostituirsi agli organi inquirenti e ai tribunali, ma la politica non può delegare alle sentenze il proprio ruolo – proseguono – gli eventi accaduti a Campobello negli ultimi mesi non possono non porci interrogativi e un senso di inquietudine profonda. La comunità di Campobello ha bisogno di un percorso netto di discontinuità, di un processo di profonda rigenerazione. Che attivi le tante forze sane che vivono e operano in questi comprensorio e che avvii una nuova stagione”.

Castiglione non è indagato in alcuna inchiesta e sul suo conto non esiste alcuna contestazione di tipo giudiziario. Il suo nome, però, è stato citato più volte nella memoria conclusiva depositata dalla procura di Palermo agli atti di un importante processo di mafia che si è concluso di recente al tribunale di Trapani. Tra gli imputati c’era Paolo Ruggirello, ex deputato regionale che aveva cominciato a fare politica nel centrodestra prima di aderire al Pd ai tempi della segreteria di Matteo Renzi. Candidato senza successo al Senato nel 2018, l’anno dopo è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa insieme ad altre 27 persone, tutti luogotenenti e gregari di Messina Denaro. Nell’aprile scorso Ruggirello è stato condannato a 12 anni per concorso esterno.

Come ha raccontato ilfattoquotidiano.it, nelle carte dell’inchiesta della procura di Palermo emerge l’appoggio di Ruggirello a Castiglione nella corsa a sindaco di Campobello del 2014. I pm Gianluca De Leo e Luisa Bettiol, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, scrivono nella loro memoria conclusiva che “Ruggirello aveva deciso di appoggiare la candidatura di Castiglione grazie all’indispensabile sostegno di un altro ‘attore‘ della scena politica, la massoneria“. Il Fatto ha raccontato come nel piccolo paese in provincia di Trapani la massoneria abbia un ruolo molto importante, visto che a Campobello ci sono almeno due logge iscritte al Grande oriente. E infatti agli atti dell’inchiesta della procura di Palermo ci sono anche alcune intercettazioni di personaggi indagati, che raccontano: “Ora la massoneria è con Peppe Castiglione, perciò di norma come la penso io, di norma lui è Sindaco”. E in effetti Castiglione vinse le comunali del 2014, riconfermandosi ancora cinque anni dopo.

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