Fuortes è riuscito a fare peggio di tutti i suoi predecessori: si è mostrato privo di ogni dignità e decoro annunciando le sue dimissioni appena un minuto dopo l’approvazione della norma illegittima che gli apre la strada per la direzione artistica del San Carlo di Napoli. Ha giustificato il suo gesto, del resto annunciato, con la considerazione che non ha più spazio di scelta né autonomia di movimento per le pressioni che riceve dalla politica nella Rai lottizzata.
Ora non voglio qui entrare nel merito della qualità dei palinsesti durante la sua gestione, argomento sul quale c’è chi saprà dire meglio anche se è sotto gli occhi di tutti la perdita di appeal del servizio pubblico e la totale mancanza di idee, ma è il modo in cui egli ha fatto il passo indietro che offende e dà la cifra dell’uomo.
Se Fuortes era insofferente per le interferenze della politica sul suo lavoro avrebbe dovuto percorrere la strada delle dimissioni prima che gli apparecchiassero a puntino la poltrona della buonuscita. Fare la vittima adesso è davvero ridicolo, prima ancora che oltraggioso verso l’impegno che aveva assunto di fronte al paese. Ci avrebbe fatto una miglior figura ad onorare il mandato fino alla scadenza, anche se ciò comportava la rinuncia ad avere un paracadute una volta fuori dalla Rai: non gli sarebbero mancati certo gli asset da giocare per non restare disoccupato. Oppure, se proprio non ce la faceva a resistere, poteva fare una cosa semplice semplice: dimettersi e, almeno, tacere.