Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani: tutti ad Ancona. La premier e i due ministri hanno raggiunto la città marchigiana per sostenere la candidatura di Daniele Silvetti, esponente del centrodestra. Sul palco anche Pino Insegno, conduttore dell’evento elettorale, che ha così introdotto la leader di Fratelli d’Italia: “Con la persona che sta entrando condivido palchi da qualche mese a questa parte. E ogni volta è una gioia importante veder crescere socialmente, politicamente, pubblicamente, anche come donna e come madre, Giorgia Meloni”. Un ringraziamento e un saluto dalla premier.
Per introdurre Salvini, il famoso doppiatore ha chiesto aiuto al pubblico pronunciando solo il suo nome e lasciando il cognome alla platea. Insegno aveva partecipato da speaker a Piazza del Popolo alla chiusura della campagna elettorale di Giorgia Meloni e si era espresso anche a favore dell’elezione di Francesco Rocca, nuovo presidente della regione Lazio. L’attore è legato alla premier da una amicizia ventennale ed è stato avvistato, a sorpresa, a Palazzo Chigi per ben quattro volte.
Pino Insegno, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. pic.twitter.com/gtqAO5hxbR
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) May 8, 2023
Questa storia di Pino Insegno sta sfuggendo un po’ di mano pic.twitter.com/dKpCJxuio7
— Giacomo Salvini (@salvini_giacomo) May 8, 2023
“Me so’ venuto a prendere il caffè che qua lo fanno bono”, aveva scherzato con i cronisti che chiedevano conto della sua visita. La vicinanza del conduttore a Fratelli d’Italia ha scatenato molti rumors televisivi, il suo ritorno a Viale Mazzini è annunciato ormai da settimane. Per lui programmi di punta in fasce prestigiosi, a partire dalla conduzione de “L’Eredità“, game show in onda nel preserale di Rai1 guidato da Flavio Insinna. Insegno è stato accostato anche ad altri titoli, da “L’Anno che verrà“, show di Capodanno, fino ad arrivare al “Festival di Sanremo“.
“Dicono di tutto su di me, ora divento nuovo ct della Nazionale, la prossima settimana prendo il posto di Mattarella”, ha commentato qualche settimana fa. “Torno in Rai perché sono bravo. Niente raccomandazioni, non sono una velina”, aveva dichiarato a Repubblica lo scorso febbraio. “Secondo voi perché sono sparito dalla tv, perché non sono bravo? Vai a vedere chi ha preso le mie trasmissioni, non faccio nomi perché non voglio querele, ma queste sono le indagini che un giornalista serio dovrebbe fare. Ho doppiato 400 professionisti, ho fatto 600 puntate in tv. Poi non c’era più posto per me”, aveva concluso il conduttore.