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Gina Lollobrigida, nel testamento olografo del 2013 l’attacco al figlio: “L’ho mantenuto per tutta la vita a mie spese” – Esclusiva FqMagazine

Posto che ad avere valore è sempre l’ultimo testamento, la comparazione di quello più recente con quello precedente dimostra però che i rapporti fra Gina Lollobrigida e il figlio Milko fossero già deteriorati anni prima che quest’ultimo decidesse di intentare l’azione penale all’assistente dell’attrice

di Morena Zapparoli

Il prossimo 7 giugno il giudice monocratico del tribunale di Roma pronuncerà una sentenza nel processo penale che vede imputato per circonvenzione di incapace Andrea Piazzolla, assistente di Gina Lollobrigida, la diva scomparsa lo scorso 16 gennaio. Il procedimento nasce dalla denuncia mossa nei confronti di Piazzolla da Milko Skofic, figlio della diva, che in una recente intervista al Messaggero ha ribadito la sua convinzione circa il fatto che sua madre sia stata raggirata e plagiata dal suo assistente, il quale ne avrebbe lentamente depredato il patrimonio sottraendo beni e contanti per un valore di circa 3 milioni di euro. Il figlio dell’attrice racconta al quotidiano che la diva di punto in bianco aveva cominciato a fare spese folli, si comportava in modo strano come se qualcuno la inducesse a farlo e si era allontanata dalla sua famiglia, mentre prima dell’arrivo di Piazzolla nella sua vita i rapporti tra madre e figlio erano sempre stati ottimi e caratterizzati dagli stessi interessi e dalla grande passione per la fotografia e l’arte.

Una versione dei fatti che non coincide, però, con le dichiarazioni che Gina Lollobrigida ha rilasciato in numerose interviste a stampa e tv e, secondo i legali di Piazzolla, è in netto contrasto con il contenuto del testamento olografo del 24 luglio 2013 che l’attrice scrisse di proprio pugno alla presenza del notaio Barbara Franceschini. Per questo motivo gli avvocati di Piazzolla durante l’ultima udienza dello scorso 19 aprile hanno prodotto in giudizio entrambi i testamenti olografi della diva, l’ultimo redatto nel 2017 e quello, appunto del 2013. Posto che ad avere valore è sempre l’ultimo testamento, la comparazione di quello più recente con quello precedente dimostra però che i rapporti fra Gina Lollobrigida e il figlio Milko fossero già deteriorati anni prima che quest’ultimo decidesse di intentare l’azione penale all’assistente dell’attrice.

Nel testamento del 5 gennaio 2017 redatto durante un ricovero ospedaliero sempre alla presenza del notaio Franceschini, la Lollo fece sapere di voler lasciare metà del suo patrimonio al proprio figlio e l’altra metà al proprio assistente ma prima di tale atto, ne fu stilato un altro nel 2013 ovvero negli anni in cui l’attrice denunciò per truffa l’imprenditore spagnolo Javier Rigau con l’accusa di averle fatto contrarre un matrimonio per procura a sua insaputa, lo stesso Rigau con cui inaspettatamente Skofic si alleò nel sostenere la tesi che la Lollo fosse stata raggirata da Piazzolla. La questione dirimente su cui il giudice potrà farsi un’idea sulla non colpevolezza di Piazzolla secondo i suoi legali risiede proprio nelle parole scritte dalla Lollo nel testamento del 2013 che abbiamo avuto la possibilità di visionare e riportiamo di seguito: ”Io sottoscritta Luigia Gina Lollobrigida nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, lascio a mio figlio Milko l’appartamento in Roma, via S. Sebastianello n.8 contraddistinto con il n. interno 2 ricordandogli che l’ho mantenuto per tutta la vita a mie spese e che non si è mai interessato del mio lavoro e non lo ritengo idoneo a gestire le mie opere fotografiche e scultoree che considerava una perdita di tempo e danaro. Inoltre in tutta la sua vita non ha mai voluto seguire i miei ideali”.

Quando Milko Skofic fece richiesta ad un giudice tutelare di sottoporre sua madre all’istituto dell’amministrazione di sostegno già nel 2013, le perizie mediche stabilirono la piena capacità di intendere e di volere della donna e respinsero la richiesta. In altre parole Gina Lollobrigida nel 2013 così come nel 2017 esercitò liberamente la volontà di condurre il tipo di vita che voleva senza dover rendere conto ad altri che a se stessa, non accettando in alcun modo ingerenze da parte della famiglia riguardo al suo tenore di vita fatto di feste con amici e viaggi in elicottero come hanno spesso testimoniato amici e personaggi pubblici come Paola Comin e Adriano Aragozzini. Per questo motivo i legali di Andrea Piazzolla, insieme all’ultimo testamento della Lollo del 2017 che destina la quota legittima al figlio e la quota disponibile all’assistente, hanno prodotto in giudizio anche il testamento del 2013 dal quale si evincerebbe chiaramente la forte criticità dei rapporti tra madre e figlio la cui causa parrebbe non essere imputabile all’influenza di Piazzolla nei cui confronti Milko Skofic intentò l’azione penale solo nel 2017.

Gina Lollobrigida, nel testamento olografo del 2013 l’attacco al figlio: “L’ho mantenuto per tutta la vita a mie spese” – Esclusiva FqMagazine
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