È Il Messaggero a raccogliere lo sfogo di un sacerdote romano
“Sono sempre più le madri che vengono a prenotare la chiesa per il matrimonio al posto dei figli, ma io insisto che vengano gli sposi”. È Il Messaggero a raccogliere lo sfogo di un sacerdote romano che ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa circa la modalità sempre più comune tra le coppie di delegare l’organizzazione delle nozze alle madri. “Se volete, potete anche sposare i vostri figli per procura”, racconta di aver detto una volta a due mamme che si erano presentate da lui, in chiesa, per fissare la data delle nozze: i futuri sposi erano lì, ma sono rimasti in silenzio senza mai intervenire. Quindi avverte: “Se gli sposi non vengono a prenotare, il rischio di errori è alto”. “Io permetto agli sposi di prenotare online, ma poi devono venire in chiesa”, sottolinea ancora il sacerdote. Come funziona? Si invia una mail esattamente il giorno in cui ci si vuole sposare, ma dell’anno prima: “Se voglio sposarmi il 9 giugno 2024, dovrò inviare una mail il 9 giugno 2023. A partire dalla mezzanotte”. Lui prende in considerazione le richieste in ordine cronologico: “Parto da quelle che mi sono arrivate prima. Giugno è il mese in assoluto con più domande e poi settembre”. Ovviamente, “c’è un costo fisso per ogni chiesa che è di 250 euro”. E chi volesse risparmiare “può utilizzare i fiori della cerimonia precedente. Di solito si pagano la metà”, conclude.