Cinema

“Pagateci o spoileriamo tutti i finali delle serie”: la minaccia degli sceneggiatori di Hollywood in sciopero da giorni

È dal 2 maggio scorso che negli Stati Uniti gli sceneggiatori di film e serie sono in sciopero

di Davide Turrini

“Pagateci o spoileriamo tutti i finali delle serie”. La minaccia spiritosa è stata registrata su più cartelli mostrati durante i picchetti dello sciopero degli sceneggiatori che si sta svolgendo in queste ore davanti alle sedi della Disney, Paramount, Warner, Netflix, HBO. È dal 2 maggio scorso che negli Stati Uniti gli sceneggiatori di film e serie sono in sciopero. Tante le richieste poste alle produzioni miliardarie di Hollywood che ancora non ricevono alcuna risposta. Per farla in sintesi: gli sceneggiatori già prendono una miseria di stipendio (Claire Kiechel ha detto di aver ricevuto per 5 anni di lavoro su “The OA” 2000 dollari di diritti d’autore ndr) e ancora meno se il film o la serie scritta si rivela un successo. Insomma, niente santi in paradiso come per un qualsiasi altro lavoratore dipendente del mondo creativo e non solo. Lo sciopero ad oltranza è stato deciso da oltre il 97% degli iscritti alla WGA (Writers’ Guild of America), sindacato che raccoglie più di 10mila autori. In pratica questo sciopero è una vera e propria paralisi per il settore di preproduzione delle grandi major.

Tra l’altro uno dei temi “caldi” posti dagli scioperanti è quello del divieto di utilizzo di qualsivoglia intelligenza artificiale per sostituire tout court, appunto, gli sceneggiatori. E sui social c’è chi ironizza, anche se la cosa si fa seria davvero, che è praticamente certo che qualche esperimento di krumiraggio creativo artificiale i produttori in queste ore e nelle scorse settimane lo stanno facendo eccome. Non vuoi lavorare? Scioperi? E io spingo un tasto del pc e mi faccio scrivere una serie da ChatGPT. Nella terra della più sfrenata concorrenza liberista, priva di tutela pubbliche, lo sciopero degli sceneggiatori è diventato anche un problema politico tutto in casa democratica. Tanto che il presidente Biden ha staccato gli occhi da Kiev e da Mosca per sentenziare urbi et orbi che sarebbe meglio stringere un accordo che vada incontro agli sceneggiatori. Congetture a parte, i cartelli con le minacce di spoiler in pubblico, tra gli scioperanti, sono apparse e come. E tanti giovani fruitori e compulsivi bindge-watcher meglio capiscano l’antifona: il giochino può rompersi perché campare con dignità vale molto di più del mantenere segreto il finale di una serie.

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