Sarà la Cassazione a decidere la competenza territoriale del procedimento penale contro gli ex vertici della Juventus, in cui il club è coinvolto come responsabile civile. Come anticipato settimane fa da Ilfattoquotidiano.it, il giudice per l’udienza preliminare Marco Picco ha stabilito di rinviare alla Suprema corte la questione e ha aggiornato l’udienza al prossimo 26 ottobre, ma nel frattempo continueranno a scorrere i tempi della prescrizione. La vicenda della competenza territoriale era già stata sollevata dai difensori dei 12 imputati – e sposata oggi dagli avvocati dei piccoli azionisti costituitisi in giudizio – in relazione all’ipotesi di aggiotaggio informativo. E il giudice Picco ha deciso di investire la Cassazione nella decisione dirimendo definitivamente la questione, come previsto dalla riforma Cartabia. In questo modo, non sarà possibile negli eventuali prossimi step di un processo ritornare sul punto.
Ma da cosa nasce la vicenda? Per i magistrati il procedimento deve svolgersi nel capoluogo piemontese. Secondo le difese, invece, competente per territorio sono Milano o, in subordine, Roma. Tutto ruota attorno alla contestazione dell’aggiotaggio informativo, cioè nell’aver fornito informazioni false ai potenziali investitori sul titolo del club bianconero. L’aggiotaggio informativo si sarebbe concretizzato attraverso le false informazioni fornite al mercato relativamente ai risultati di bilancio e alle “manovre stipendi”, con le quali – secondo l’accusa – la Juventus aveva rappresentato un maggiore risparmio sugli stipendi sapendo invece che esistevano già accordi per un semplice posticipo incondizionato nelle annate successive senza possibilità di evitare il pagamento.
Secondo gli avvocati, l’aggiotaggio informativo si sarebbe eventualmente concretizzato a Milano a Roma. Nel capoluogo lombardo ha sede la Borsa italiana dove il titolo della Juventus è quotato e nella Capitale c’è invece la sede la società che gestisce la piattaforma 1INFO attraverso la quale il club bianconero inserisce i suoi comunicati price sensitive rendendoli disponibili agli azionisti. Per i legali, quindi, l’inchiesta e l’eventuale processo devono essere spostati in una delle due procure. Per la Guardia di finanza e i pubblici ministeri, invece, “il comando di invio è sempre ordinato da dispositivi-uffici di Juventus” e da quel momento l’operazione è “irreversibile”, il file è “immodificabile” e il comunicato risulta pubblicato nel giro di qualche secondo. Il reato insomma si è consumato a Torino, chi ha indagato era quindi titolato a farlo e la sede naturale del processo è il capoluogo piemontese.
Quando la Cassazione avrà sciolto la riserva, si tornerà a Torino (o altrove) in aula per stabilire se, come sostengono il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il pubblico ministero Mario Bendoni, dentro la Juventus tutti sapevano dello stato comatoso dei conti e delle “manovre correttive”, studiate per “alleggerire” i bilanci consentendo così la “permanenza sul mercato” senza la “perdita” dei pezzi pregiati. Agli ex vertici del club vengono contestati, a vario titolo, oltre all’aggiotaggio informativo, i reati di falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e dichiarazione fraudolenta.
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Processo Juventus, il giudice chiama in causa la Cassazione sulla competenza territoriale per l’aggiotaggio: cos’è e le posizioni in campo
Sarà la Cassazione a decidere la competenza territoriale del procedimento penale contro gli ex vertici della Juventus, in cui il club è coinvolto come responsabile civile. Come anticipato settimane fa da Ilfattoquotidiano.it, il giudice per l’udienza preliminare Marco Picco ha stabilito di rinviare alla Suprema corte la questione e ha aggiornato l’udienza al prossimo 26 ottobre, ma nel frattempo continueranno a scorrere i tempi della prescrizione. La vicenda della competenza territoriale era già stata sollevata dai difensori dei 12 imputati – e sposata oggi dagli avvocati dei piccoli azionisti costituitisi in giudizio – in relazione all’ipotesi di aggiotaggio informativo. E il giudice Picco ha deciso di investire la Cassazione nella decisione dirimendo definitivamente la questione, come previsto dalla riforma Cartabia. In questo modo, non sarà possibile negli eventuali prossimi step di un processo ritornare sul punto.
Ma da cosa nasce la vicenda? Per i magistrati il procedimento deve svolgersi nel capoluogo piemontese. Secondo le difese, invece, competente per territorio sono Milano o, in subordine, Roma. Tutto ruota attorno alla contestazione dell’aggiotaggio informativo, cioè nell’aver fornito informazioni false ai potenziali investitori sul titolo del club bianconero. L’aggiotaggio informativo si sarebbe concretizzato attraverso le false informazioni fornite al mercato relativamente ai risultati di bilancio e alle “manovre stipendi”, con le quali – secondo l’accusa – la Juventus aveva rappresentato un maggiore risparmio sugli stipendi sapendo invece che esistevano già accordi per un semplice posticipo incondizionato nelle annate successive senza possibilità di evitare il pagamento.
Secondo gli avvocati, l’aggiotaggio informativo si sarebbe eventualmente concretizzato a Milano a Roma. Nel capoluogo lombardo ha sede la Borsa italiana dove il titolo della Juventus è quotato e nella Capitale c’è invece la sede la società che gestisce la piattaforma 1INFO attraverso la quale il club bianconero inserisce i suoi comunicati price sensitive rendendoli disponibili agli azionisti. Per i legali, quindi, l’inchiesta e l’eventuale processo devono essere spostati in una delle due procure. Per la Guardia di finanza e i pubblici ministeri, invece, “il comando di invio è sempre ordinato da dispositivi-uffici di Juventus” e da quel momento l’operazione è “irreversibile”, il file è “immodificabile” e il comunicato risulta pubblicato nel giro di qualche secondo. Il reato insomma si è consumato a Torino, chi ha indagato era quindi titolato a farlo e la sede naturale del processo è il capoluogo piemontese.
Quando la Cassazione avrà sciolto la riserva, si tornerà a Torino (o altrove) in aula per stabilire se, come sostengono il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e il pubblico ministero Mario Bendoni, dentro la Juventus tutti sapevano dello stato comatoso dei conti e delle “manovre correttive”, studiate per “alleggerire” i bilanci consentendo così la “permanenza sul mercato” senza la “perdita” dei pezzi pregiati. Agli ex vertici del club vengono contestati, a vario titolo, oltre all’aggiotaggio informativo, i reati di falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e dichiarazione fraudolenta.
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Buriram, 2 mar. (Adnkronos) - Altra doppietta dei fratelli Marquez nel Gp della Thailandia di MotoGp. Dopo la Sprint Race i fratelli spagnoli hanno occupato le prime due posizioni anche nella gara lunga, con la Ducati ufficiale di Marc Marquez che fa doppietta davanti ad Alex Marquez, con la Ducati del Team Gresini, terza anche in gara l'altra Ducati ufficiale di Pecco Bagnaia, per il tris di ducatisti sul podio, a seguire Franco Morbidelli, poi l'Aprilia del rookie Ai Ogura, e Marco Bezzecchi, mentre sono usciti Acosta e Mir e si è ritirato Fernandez.
Marc Marquez parte bene e guadagna subito la testa della gara ma a circa 19 giri al termine, un po' a sorpresa, Alex Marquez passa il fratello, che sembra aver deliberatamente rallentato per farsi passare e mettersi in scia del fratello, forse per un problema di pressione gomme. Dopo aver seguito a pochi decimi il fratello, a tre giri dal termine, Marc passa il fratello e scappa via verso la seconda vittoria consecutiva e la testa della classifica mondiale. (segue)
Gaza, 2 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas insiste sulla necessità di attuare la seconda fase del cessate il fuoco con Israele, dopo che Israele ha approvato un'estensione temporanea della fase iniziale.
"L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase", ha affermato il leader di Hamas Mahmoud Mardawi.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.