Graziella Lopedota, titolare dell'agenzia Notoria Lab e manager di Ambra, ha scritto al Corriere della Sera per una precisazione sull'intervista rilasciata da Barbara Boncompagni
L’autrice tv Barbara Boncompagni, terza figli di Gianni, ha rilasciato ieri al Corriere della Sera una lunga intervista. Una chiacchierata per celebrare le gesta sul piccolo schermo di suo padre, tra gli ideatori di numerosi programmi di successo, che anche durante l’ultimo periodo di vita era orgoglioso delle sue fidanzate: “Su questo, era un po’ vanitoso. Ha avuto storie con Isabella Ferrari, Claudia Gerini e altre giovanissime. Ma dopo, quando queste ex dovevano prendere decisioni importanti, tipo comprare casa, chiamavano lui: diventava come un padre per loro. Era paterno anche con quelle con cui ha solo lavorato. Negli anni, tante mi hanno raccontato che lui raccomandava sempre di studiare”, ha spiegato alla giornalista Candida Morvillo ricordando anche il lungo amore vissuto con Raffaella Carrà.
Un racconto finito nel titolo dell’intervista, un titolo che ha però suscitato la reazione di Graziella Lopedota, titolare dell’agenzia Notoria Lab e manager di Ambra, che ha scritto al quotidiano diretto da Luciano Fontana per una precisazione: “Sul Corriere della Sera di ieri, il titolo dell’intervista a Barbara Bomcompagni, ‘Era molto orgoglioso delle tante fidanzate Vedevo Ambra piangere in camerino’, mediante accostamento senza soluzione di continuità di due pensieri distinti dell’intervistata, all’interno del medesimo virgolettato, senza alcun segno di punteggiatura tra i due periodi, è stato costruito in modo tale da far ritenere che la mia assistita Ambra Angiolini sia stata una delle ‘tante fidanzate’ di cui il compianto Gianni Boncompagni era ‘oroglioso'”.
“Si tratta di affermazione palesemente falsa. Ambra Angiolini non ha mai avuto con il regista – cui pure è stata sempre affezionata – alcuna liaison amorosa e assumere – o indurre, con titoli ad hoc – il contrario costituisce palese violazione dei diritti della signora Angiolini”, conclude la manager della nota attrice e conduttrice.
Barbara Boncompagni aveva ricordato che Ambra ripeteva le parole di suo padre (“Chiaro: aveva 15 anni”) sottolineando che “era intelligentissima, si è visto poi dalle svolte di carriera che ha avuto. Mi ricordo quando, vessata dalla stampa, piangeva in camerino. Papà continuava a ripetere: Ambra piange, Ambra piange. Come se fosse una Barbie o il suo giocattolino telecomandato… E io: Ambra piange, sì, perché è un essere umano”, aveva concluso l’autrice.