Siamo a Londra e il nuovo locale Naked Soho apre la carrellata di immagini su Instragram con uno slogan: “big dick”, ammiccando a una ben determinata parte del corpo maschile
“Vorrei le tagliatelle alla bolognese, quelle con il fallo al centro, per favore. E poi per secondo quel wurstel a forma di pene commestibile”. Il cameriere che prende l’ordinazione è atipico. Non solo non ha il grembiule, ma mostra i pettorali e gli addominali senza veli. Con un tocco di classe; il papillon. E’ molto professionale anche così, seminudo, e soprattutto in tema con i piatti Big Dick del ristorante. Siamo a Londra e il nuovo locale Naked Soho apre la carrellata di immagini su Instragram con uno slogan: “big dick”, ammiccando a una ben determinata parte del corpo maschile. La foto di ogni piatto, per chi non capisse alla prima, dipana ogni dubbio. Una grande base di forma fallica ospita sopra di sé pastasciutta, formaggi, funghi, pomodorini secchi, melanzane e salsine varie. Pronta per essere servita in tavola, è una scultura incorporata nelle portate. E’ il piatto forte del venerdì sera per il nuovo locale trendy che sta intrigando turisti e curiosi. La formula è semplice. Propone piatti e cocktail tutti denominati con giochi di parole che richiamano le parti anatomiche maschili e femminili. E poi tutto intorno l’arredamento è caratterizzato da uno stile a senso unico. Anche i tavoli, gli specchi, le lampade, i bicchieri sono forgiati nelle prevedibili forme. Inequivocabili. Non è finita. Il servizio alla clientela è un’estensione del piatto, si potrebbe dire. Studiato per integrarsi nel contesto estetico gastronomico del ristorante, propone ai clienti il personale in rigorosa divisa minimale simbolica. In stile Village People ma con un po’ di parti scoperte in più.
E quando le clienti scoprono che la pasta è scotta che fanno? O la mangiano così, perché tanto a Londra la filosofia della cottura è pura utopia e anche l’occhio vuole la sua parte, oppure possono punire ‘leggermente’ il cameriere. Un breve filmato su Instagram mostra che le signore possono anche sfogarsi percuotendo (ma con garbo e sobrietà) i camerieri sul posteriore con un manganello. L’atmosfera è sexy goliardica ma con senso della misura.
Simboli fallici a parte, come si mangia al Naked Soho? Il sito di recensioni The Fork registra un voto di 6,9 su 10 per il cibo. Superiori gli apprezzamenti per il servizio (7,6) e per l’atmosfera (7,9). Tra i commenti il più entusiasta è quello di Kerry F: “Un’esperienza assolutamente fantastica. Torneremo presto”.
Andiamo al menù. Che propone come entrée taglieri di salumi e formaggi, ma anche vegani, serviti su grandi piatti fallici. Poi ci sono le insalate, penne cremose, risotti, la “burrata tettona” e anche l’’autentica pasta alla bolognese’. Ma anche qui la sorpresa è, si fa per dire, inaspettata: un pan fallo fa capolino tra fettucce e ragù, svettando in mezzo al piatto.
L’atmosfera si scalda con i dolci, gli happy endings. Il waffel si chiama “Mangia un c…”. La torta brownie al tartufo di cioccolato “Alto, scuro e bello”. La banana è servita in un piattino a forma di labbra femminili. Poteva mancare il gran finale più scontato che si può? Ebbene, ecco il tiramisù. Scritto senza accento, ma è proprio lui.
Il sito del locale si auto-pubblicizza così: “Londra non ha mai vissuto nulla del genere prima d’ora”. Garantisce che tutte le proposte culinarie sono fatte a mano e ogni piatto è cucinato sul momento. E per chi vuole concludere la settimana in bellezza c’è il rito delle “domeniche sexy”. E si vede il cameriere a torso nudo tatuato che fa bere a una cliente da un biberon. Indovinate di che forma? Si prenota con 45 sterline. E’ un gioco. Ma sta funzionando. E una clientela in cerca di esperienze inusuali lo premia. Chissà che farebbe Mr. Bean, se ci capitasse per caso. Offrirebbe la sua giacca al cameriere seminudo e rimanderebbe indietro il piatto perché non ha chiesto pomodori ma asparagi?