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Il governo nomina Sergio alla Rai, Pisani capo della Polizia e Giannini prefetto di Roma. Intesa per il comandante della Finanza

Il governo ufficializza tre nomine e raggiunge l’intesa per la quarta, che era quella più attesa. Il Consiglio dei ministri dei oggi ha dato il via libera all’indicazione del Mef di Roberto Sergio nel consiglio di amministrazione della Rai. L’attuale direttore di Radio Rai andrà a sostituire Carlo Fuortes, l’ormai ex ad che si è dimesso pochi giorni fa. Come ampiamente annunciato, dunque, sarà Sergio il nuovo amministratore delegato di viale Mazzini e in questa veste dovrebbe nominare Giampaolo Rossi come direttore generale. “Il Ministero dell’economia e delle finanze, in Assemblea, formulerà al Consiglio di amministrazione formale proposta di nomina del dottor Sergio quale amministratore delegato della società per la restante durata del mandato”, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.

Oltre al nuovo vertice Rai, il Consiglio dei ministri ha ufficializzato il nuovo capo della Polizia che sarà Vittorio Pisani, attuale vicedirettore dell’Aisi. L’ex capo della Squadra mobile di Napoli, noto per aver arrestato pericolosi boss di Camorra, prende il post di Lamberto Giannini, che è stato nominato come nuovo prefetto di Roma, poltrona che era vuota da marzo, quando Bruno Frattasi era stato nominato alla guida dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. “C’è il grandissimo orgoglio per aver guidato la polizia, dopo un lungo percorso iniziato come agente ausiliario, è una pagina indelebile della mia vita”, ha detto Giannini. “Ora – ha continuato – ho una nuova sfida nella mia città, che conosco molto bene, so quanto impegno ci vuole, ho già preso contatto con il sindaco. Amarezza per come è andata? No, adesso guardo alla nuova sfida che mi attende”.

Resta scoperto, almeno formalmente, l’incarico di nuovo comandante generale della Guardia di Finanza: dopo la nomina di Giuseppe Zafarana a presidente dell’Eni l’incarico ad interim è stato affidato al comandante in seconda Andrea De Gennaro. Secondo quanto trapela al Cdm di oggi proprio De Gennaro dovrebbe essere ufficialmente il nuovo numero uno delle Fiamme giallle. Alla riunione del governo è stata raggiunta l’intesa per questa nomina, ma la formalizzazione dovrebbe avvenire però in occasione del prossimo Cdm. Stamattina, infatti, non era presente Giancarlo Giorgetti, in Giappone per il G7: l’incarico del comandande della Finanza, infatti, dipende dal ministro dell’Economia.

Chi è Pisani – Nominato prefetto lo scorso mese di febbraio, Pisani ha 55 anni ed è nato a Catanzaro. Era stato ribattezzato “l’acchiappalatitanti” per i tanti boss della camorra arrestati quand’era capo della Squadra mobile di Napoli. Tra gli altri, nel 2012 ha firmato la cattura di Michele Zagaria, soprannominato Capastorta, boss dei casalesi, mentre l’anno prima aveva preso Antonio Iovine, ‘o Ninno, altro capo dello stesso clan.. Sua la cattura anche del boss di Secondigliano, un altro latitante, Eduardo Contini, detto ‘o romano, tra i fondatori dell’Alleanza di Secondigliano. È firmato Pisani anche l’arresto di un altro capo dello stesso clan, sempre latitante Vincenzo Licciardi. Il superpoliziotto si è lasciato alle spalle accuse mosse nei suoi confronti, rivelatesi del tutto infondate, da parte di un pentito di camorra, Salvatore Lo Russo, boss dei ‘Capitoni’ di Miano quartiere di Napoli. Le accuse erano di favoreggiamento, rivelazione del segreto d’ufficio e abuso d’ufficio nell’inchiesta Megaride sul presunto riciclaggio di denaro in alcuni locali del lungomare. Pisani, nel frattempo, aveva querelato Lo Russo perché il pentito aveva dichiarato alla Dda di aver fatto diversi regali al capo della mobile per avere, in cambio, un occhio di riguardo. Lo Russo, nel 2017, è stato condannato a tre anni per calunnia.

Chi è Giannini – Pisani prende il posto di Giannini, che è stato oltre due anni capo della Polizia di Stato. Il suo curriculum vanta numerosi succcessi, con svariati riconoscimenti. Ha guidato molti anni la Digos a Roma, incarico che ricoprì dal 2004 al 2013, e l’Antiterrorismo Nazionale. È inoltre il fondatore del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, è entrato nella Polizia di Stato nel 1989. Da molti anni è impegnato nella lotta al crimine e la sua carriera è stata segnata da numerosi riconoscimenti e successi professionali. Il neo prefetto di Roma ha coordinato gli arresti dei terroristi rossi che, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, con gli omicidi del Massimo D’Antona e di Marco Biagi avevano ripreso la lotta armata in Italia nel nome delle Brigate Rosse. Oltre ad aver smantelllato una cellula neo-brigatista che aveva posto in essere un grave attentato dinamitardo contro militari italiani ed aveva in animo di effettuare un attacco contro il vertice G8 in programma alla Maddalena. Nel 2005 ha arrestato a Roma uno dei terroristi che, nel luglio di quell’anno, aveva tentato di farsi esplodere, insieme ad altri complici, nella metropolitana di Londra. Come Direttore del Servizio Centrale Antiterrorismo ha contribuito all’elaborazione della strategia nazionale di contrasto al fenomeno dei foreign fighters e ha coordinato l’arresto di numerosi jihadisti in partenza/ritorno dal teatro siro-iracheno.