Ennesimo episodio di una aggressione a una donna. Il tentato stupro è avvenuto ancora una volta a Milano. Una 44enne è stata aggredita anche con pugni al volto, da un uomo ieri pomeriggio nella sua casa nella zona di via Washington. L’uomo è stato arrestato per violenza sessuale, tentata rapina e lesioni dai carabinieri su disposizione del pm di turno Paolo Filippini. Era riuscito ad entrare nel palazzo, sfruttando il fatto che il portone era stato lasciato aperto, e poi avrebbe seguito la donna che era da poco rientrata in casa e non aveva ancora chiuso la porta. L’uomo, irregolare, incensurato e senza fissa dimora, ieri pomeriggio, verso le 18, è riuscito ad entrare nel palazzo nella zona ovest di Milano mettendo avanti un piede quando il portone si stava chiudendo.

A quel punto, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’ha subito aggredita, colpendola anche con numerosi pugni al volto e in testa, e le ha strappato i vestiti, ma lei è riuscita a reagire. E si è messo poi a rovistare nell’appartamento per cercare di portare via qualcosa. Sono intervenuti i carabinieri e l’hanno arrestato su disposizione della Procura. Il pm ha chiesto la convalida dell’arresto per le accuse di tentata rapina, violenza sessuale, in relazione al tentativo di abusi, e lesioni (la donna è stata portata in ospedale in codice giallo) e la custodia in carcere. Sulla misura cautelare deciderà il gip nelle prossime ore, dopo l’interrogatorio.

AGGIORNAMENTO del 12 maggio
L’agenzia Ansa dà notizia che l’aggressore “era stato identificato come un 23enne irregolare originario del Gambia, senza fissa dimora, e invece è un cittadino statunitense di 29 anni che in quel momento non aveva i documenti addosso, ritrovati stamani nell’abitazione. E’ quanto emerge dall’ordinanza del gip di Milano Daniela Cardamone, che oggi ha convalidato l’arresto dei carabinieri e disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane, confermando le accuse di tentata rapina, tentata violenza sessuale e lesioni contestate dal pm Paolo Filippini. Secondo il legale del 29enne, l’avvocato Giorgio Ballabio, l’uomo ha problemi psichiatrici. Sarebbe stato lui, che non aveva i documenti addosso, a fornire un nome che ha portato all’identificazione errata”.

Foto di archivio

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