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“Sono stata in Vaticano ma appena ho fatto il nome di Emanuela Orlandi…”: la parole della madre di José, il ragazzino morto investito da Marco Accetti

Accetti, lo ricordiamo, si è più volte autodenunciato come rapitore del sequestro di Emanuela Orlandi ma senza portare mai a un solo elemento riscontrabile dagli inquirenti. La madre del piccolo José, per la cui morte Accetti è stato accusato di omicidio colposo, ha parlato a Chi l'ha Visto?

È intervenuta a Chi l’Ha Visto?, nel corso dalla puntata, in onda ieri 10 maggio Maria Laura Bulanti Garramon, madre di Josè, il ragazzino investito a Ostia per la cui morte il fotografo Marco Accetti è stato condannato per omicidio colposo. Accetti, lo ricordiamo, si è più volte autodenunciato come rapitore del sequestro di Emanuela Orlandi ma senza portare mai a un solo elemento riscontrabile dagli inquirenti. “Ho incontrato il procuratore Giancarlo Capaldo”, ha detto Bulanti in riferimento al procuratore che ha curato l’ultima inchiesta su Emanuela Orlandi per cui è stato coinvolto in una sorta di trattativa con due emissari del Vaticano in seguito allo scandalo della sepoltura del boss Enrico De Pedis nella Basilica di Sant’Apollinare.

In base a quanto ha sempre dichiarato Capaldo i due uomini gli avevano chiesto di occuparsi con la Procura di rimuovere la salma in cambio di informazioni su Emanuela Orlandi, salvo poi tirarsi indietro. “Quell’incontro è avvenuto con me, l’ho chiesto io, sono stata ricevuta molto gentilmente”, ha dichiarato la Maria Laura Bulanti Garramon. “Simona Maisto mi disse: non si preoccupi, tutto questo che sta facendo per suo figlio aiuterà a arrivare alla verità per Emanuela Orlandi. Mi hanno chiesto un incontro con una persona in Vaticano dopo che ho scritto una lettera a Papa Francesco. Capaldo e la pm Maisto sapevano che una persona mi stava aiutando nel Vaticano. Ho parlato con monsignore Giuseppe Laterza, mi ha detto di sì. Ci siamo incontrati tutti e quattro in un appartamento nel quartiere Prati. Quel pranzo è durato mezz’ora. Laterza appena sentì il nome di Emanuela mi disse: andiamo via di qua”.