Potrebbe essere a rischio di annullamento una sentenza che ha restituito un pezzo di verità – che la procura generale di Bologna e l’Associazione dei familiari delle vittime – stanno da anni faticosamente cercando di restituire a tutti sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, 85 morti, oltre 200 feriti e una cicatrice indelebile nella storia italiana. Il rischio arriva da una eccezione sollevata difensori di Gilberto Cavallini, Alessandro Pellegrini e Gabriele Bordoni. L’ex Nar è stato condannato all’ergastolo il 9 gennaio 2020 ed è in corso il processo d’appello. I legali di Cavallini sostengono che il processo è nullo in quanto quattro giudici popolari hanno superato il 65esimo anno di età durante il processo, eccedendo così il limite stabilito per legge. Nella lunga e articolata motivazione del processo di primo grado il presidente della corte, Michele Leoni, sottolineò come l’ex Nar – con i suoi ‘collegamenti, era pienamente consapevole dei disegni eversivi che coinvolgevano il terrorismo e le istituzioni deviate – avrebbe potuto essere processato molto prima, “38 anni” prima.
Il presidente della Corte d’assise d’appello di Bologna, Orazio Pescatore, come riporta l’Ansa ha preso tempo per studiare la vicenda e per attendere il pronunciamento della I sezione della Corte di Cassazione, previsto a breve, su un caso di Palermo: un duplice omicidio di mafia, dove la Corte d’assise d’appello siciliana ha annullato la sentenza di primo grado, proprio in seguito all’eccezione sollevata dalla difesa riguardo a un giudice popolare over 65. Verdetto che è stato impugnato della Procura generale. A Bologna la Corte si è quindi riservata la decisione che sarà sciolta nella prossima udienza, il 18 maggio. Secondo l’avvocato Pellegrini – che a sostegno della propria tesi ha prodotto una serie di sentenze, le ultime delle Corti d’assise d’appello di Messina e di Palermo – il fatto che alcuni giudici popolari abbiano superato l’età massima prevista dalla legge del 1951 durante il dibattimento fa sì che la sentenza di primo grado a carico di Cavallini “sia affetta da nullità insanabile”. La Procura generale, con il procuratore reggente Lucia Musti e il sostituto procuratore generale Nicola Proto hanno chiesto il rigetto dell’eccezione così come il pool di avvocati di parte civile) . Proto ha spiegato che la norma del 1951, che stabilisce i requisiti necessari per fare il giudice popolare, “non esplicita il momento in cui il giudice popolare debba essere in possesso del requisito dell’età non superiore ai 65 anni, ossia se questo requisito debba sussistere al momento dell’estrazione dei nominativi dalle liste o sino alla conclusione del processo a cui partecipa il giudice popolare che, nel corso del procedimento, abbia compiuto il 65esimo anno di età”. Per il sostituto pg, però, “la corretta interpretazione della norma porta a ritenere che il requisito debba sussistere al momento dell’estrazione”. Per l’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 “a fronte del crollo della cosiddetta pista palestinese, dimostratasi un depistaggio preventivo, durato svariati anni, questa eccezione di nullità non è altro che un ultimo disperato tentativo di evitare di affrontare il processo di appello. Viene proposta una questione di lana caprina, che non aveva posto dubbi interpretativi per 72 anni, e che permetterebbe all’imputato di sfuggire dal processo“.
Sul caso dei giudici over 65 era intervenuto recentemente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo durante il question time del 16 febbraio scorso ad un’interrogazione della senatrice Musolino. A questo proposito l’Associazione dei familiari delle vittime della strage ha fatto sapere di essere molto preoccupata per le “parole espresse dall’odierno ministro della Giustizia, il quale affermava falsamente esistere una pronuncia a sezioni unite in materia e l’esistenza di una giurisprudenza costante, che in realtà non esiste”. E ancora: “Questa eccezione di nullità non è altro che un ultimo disperato tentativo di evitare di affrontare il processo di appello”.