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“Un po’ la Franzoni la capisco”, la tazza per la Festa della Mamma (che costa 25 euro) scatena reazioni furibonde: “Ripigliatevi”, “Atroce”

“Qui nessuno sta scherzando su una tragedia, tanto meno sta facendo ironia. Si tratta di una riflessione, punto (…) Avere una crisi d’ira nei confronti di un figlio è lecito così come tante mamme si sono trovate nella situazione di aver pensato “io lo uccido”...", la spiegazione della creatrice del mug per la colazione

di Davide Turrini

Un po’ la Franzoni la capisco”. È bufera sulla tazzona postata su Instagram dai lanciatissimi Piattini Davanguardia. Il duo barese creatore di “mug” originali, portato alla ribalta nazionale circa un anno fa da Orietta Berti durante Che tempo che fa, ha improvvisamente dato scandalo e creato notevole riprovazione sui social. Infatti per la festa della mamma, Annagina Totaro e consorte Andrea, hanno pensato di creare una tazza apposita.

Tutta bella bianca e una scritta sottile su quattro righe: “Un po’ (in piccolo) la (ampio e in corsivo) Franzoni (grande e in stampatello) la capisco (di nuovo in piccolo)”. Il riferimento al delitto di Cogne, quindi alla mamma che fracassa la testa del figliolo con un mestolo, è servita in tavola all’ora della colazione. Le reazioni alla foto pubblicata sono a dir poco furibonde. Potete immaginarle o altrimenti cliccare qui. A scorrerne un centinaio non se ne trova una che giustifichi la tazza franzoniana. Di tutto punto, però, arriva la risposta della Totaro. “Qui nessuno sta scherzando su una tragedia, tanto meno sta facendo ironia. Si tratta di una riflessione, punto (…) Avere una crisi d’ira nei confronti di un figlio è lecito così come tante mamme si sono trovate nella situazione di aver pensato “io lo uccido”. Noi “un po’” la Franzoni la capiamo ma non giustifichiamo quello che ha fatto. Qui nessuno vuole incitare nessuno a uccidere esseri umani. Amen”. La spiegazione ha però prodotto ancora più accese proteste. “Toppa peggio del buco”. “La cosa pazzesca è che date ancora spiegazioni invece di togliere immediatamente questo schifo”. “Crisi d’ira?”. E ancora: “Semplificare la situazione è ancora peggio”.

Qui non si sa bene perché i Piattini Davanguardia si sono molto arrabbiati e hanno risposto: “Nessuno sta semplificando la situazione, si tratta semplicemente di un pensiero condivisibile o meno. Nessuno vi costringe a condividerlo”. A dire il vero c’è chi riconduce il disincanto, qui in versione macabra, delle scritte sulle tazze dell’azienda barese, a un contesto più adeguato, insegnando qualcosa a tutti: “Se scrivevate “io Medea un po’ la capisco” andava bene, perché è un personaggio letterario, non esiste come non esistono i bambini che ha ucciso. Ma qui si parla di una tragedia vera”. Dopo tutto il caos però la tazza incriminata è ancora in vendita nello shop del sito web. Sei recensioni – la tazza è uscita per Natale 2022 e in molti l’hanno acquistata – e tutte molto positive. Il costo un filo meno: 25 euro.

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