“La fibromialgia richiede un trattamento continuo per arginare i sintomi e migliorare la qualità della vita”, spiegano sempre all’Aisf. “La difficoltà nella diagnosi e nella determinazione dell’origine di questa sindrome rendono difficile la scelta di una strategia di cura efficace”. Inoltre, non sempre il dolore cronico è la causa principale del peggioramento della qualità della vita, ma in alcune persone possono esserlo le alterazioni del sonno e un forte senso di stanchezza (astenia). I farmaci sono efficaci nel 30% dei casi. Per questi motivi, la terapia deve essere personalizzata e multidisciplinare. L’approccio terapeutico si basa su quattro pilastri:
• Educazione e forma fisica
• Terapia farmacologica
• Terapia non farmacologica
• Supporto psicologico.
L’educazione e l’esercizio fisico sono fondamentali, così come la corretta alimentazione (che tenga soprattutto conto di eventuali intolleranze o allergie) e la perdita di peso. I farmaci sono utili per controllare la sintomatologia (antidepressivi, antiepilettici e miorilassanti), ma spesso non sono sufficienti.
Occorre alla fine adottare “un gioco di squadra”, individuando tutti quegli approcci che sono in grado di affiancare, senza sostituire, le terapie farmacologiche convenzionali, servendo da appoggio. Come l’agopuntura, la spa-terapia, l’ozonoterapia, le tecniche mente-corpo. Anche il supporto psicologico è essenziale.

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Fibromialgia, cos’è la malattia invisibile di Lady Gaga e Giorgia Soleri. L’esperta della Pnei: “Esiste correlazione tra ormoni sessuali e stress”

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