di Monica Valendino
Il “cognato d’Italia”, non contento di quanto affermato giorni fa, ci riprova continuando a proporre la tutela dell’etnia italiana. Allora a questo punto le questioni sono due: o ci capisce poco o nulla di economia e tanto meno di antropologia, o è un simpatizzante delle tesi nazifasciste. In ogni caso dimostra di fare solo propaganda.
Affermare che serve tutelare l’etnia italiana propone subito un quesito che non è passato nella testa del ministro. Ovvero che oramai sono italiani anche tutti quei ragazzi oramai adulti, ma nati da cittadini stranieri, ma che magari hanno la pelle di colore diverso. Per cui Lollobrigida vuole tutelare anche loro, con contributi e tutto quello che si può fare per incentivare le nascite? Se sì, può andare anche bene: anche se le misure a sostegno delle nascite già ci sono. Ma lui afferma anche che non è colpa dei salari bassi o della precarietà che non si fanno figli, portando come esempio l’Africa e gli States. Allora, forse, dovrebbe fare degli studi antropologici. Perché storicamente l’essere umano è più prolifico proprio dove c’è povertà (oltre che per motivi religiosi che influiscono nella contraccezione): in Africa si fanno molti figli perché si spera che più prole significhi anche maggiori introiti famigliari (che è la stessa cosa a cui abbiamo assistito decenni fa in Italia con un divario netto tra nascite al sud e al nord), oppure si seguono le diciture bibliche o islamiche che propongono la proliferazione come fine di ogni rapporto.
Negli States il buon “Lollo” dovrebbe sapere che esiste lo ius soli (come in tutte le Americhe, mentre nel resto del mondo è condizionato) e che a proliferare sono più i cittadini di origine latina e gli afroamericani, tanto che oramai la lingua inglese sta lasciando il posto allo “spanglish” e qui si torna al fatto che statisticamente queste categorie di persone sono, anche oltreoceano, quelle che patiscono di più la povertà.
A questo punto di cosa sta parlando? Di tutela dell’etnia, pardón razza, bianca? Perché in questo caso sorge qualche leggerissimo sospetto di un vago rigurgito neonazista/fascista. Per cui più che di pulizia o di tutela etnica sarebbe opportuno parlare di pulizia etica: etimologicamente deriva dal greco “ethos”, oppure dal latino “mos” quindi “morale”. Una morale migliore che nasca da diritti migliori per tutti: in primo luogo quello al lavoro, in secondo a quello a salari e condizioni di vita migliori, a un “welfare” e non a un “warfare”. Hai visto mai che a quel punto si torni a pensare che mettere al mondo un bambino diventi più facile?