Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile protagoniste della quarta edizione del Festival di Giustizia Penale. Pare un paradosso, anzi due: le pluricondannate, oggi liberissime, che andranno a raccontare le loro idee sul sistema giudiziario italiano, e la forma festival in sé su un tema così delicato e complesso (suggeriamo un meno glamour ma più accorto “Convegno di…”). Detto questo il festival suddetto si terrà tra il 18 e il 21 maggio tra Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo, un po’ come il Festival della Filosofia sparpagliato in più comuni del modenese. E se c’è qualcosa che proprio non manca alla manifestazione che ha come direttore scientifico Luca Lupária Donati e presidente Guido Sola, sono gli ospiti, anzi la quantità infinita di ospiti a partire dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal suo viceministro Francesco Paolo Sisto e dal senatore Matteo Renzi. Non mancherà il presidente dell’Emilia Romagna (già renziano oggi non più) Stefano Bonaccini e l’ex ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani.
Poi ancora: il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini, il presidente di Assicurazioni Generali Andrea Sironi, il vicepresidente di Confindustria, Emanuele Orsini, arcivescovi, vescovi, e componenti assortiti della CEI. Altre due le “star” dell’ambito largo della “giustizia” festivaliera modenese: il generale Mario Mori che parlerà in pubblico per la prima volta dopo che la Cassazione ha confermato la sua assoluzione nel processo sulla trattativa stato-mafia e Joe Tacopina, oggi legale di Donald Trump e che una decina di anni fa diventò faro dell’operazione finanziaria che risollevò le sorti al di là del Secchia del Bologna Calcio. “In questa edizione affrontiamo il rapporto tra economia, impresa, lavoro e giustizia penale un tema attualissimo, sul quale vi sono tanti possibili approfondimenti che cercheremo di offrire a chi verrà a visitarci a Modena e online”, spiegano al Corriere gli organizzatori.
Mentre il 20 maggio sarà il turno di Wanna Marchi e Stefania Nobile. “Parleranno del fatto che nonostante abbiano espiato la loro pena per l’opinione pubblica sono ancora delle paria”, precisa il presidente del festival. Ricordiamo infine che nel 2019 una delle relatrici più attese fu Amanda Knox, tornata in Italia per la prima volta dopo la sua scarcerazione avvenuta nel 2011, in quanto assolta dalla Corte d’Assise d’appello di Perugia per l’omicidio di Meredith Kercher.