Nell’ultima puntata di stagione di Fratelli di Crozza – in onda il venerdì in prima serata sul Nove e in streaming su discovery+ – Maurizio Crozza nelle vesti dell’ex senatore Antonio Razzi commenta la norma per la quale i sovrintendenti delle fondazioni liriche devono lasciare il loro incarico all’età di 70 anni: “È una cosa brutta che tu fai una legge apposta che a uno gli levi la cosa più sacra della vita, cioè la grana. Non è bello. Ma poi uno a settant’anni ha appena iniziato a succhiare dalla tetta del vitalizio. Io ci ho settantacinque anni e se non mi davano un calcio nel culo – ché sulle chiappe ci ho ancora il segno del mocassino – io la grana la prendevo pure che ero morto, mi facevo fare la bara con la fessura come il salvadanaio”.