Politica

Elezioni, crolla l’affluenza rispetto alle ultime amministrative: alle 12 ha votato il 14%

I primi dati in arrivo sulla tornata di elezioni amministrative che coinvolge 595 comuni italiani confermano il trend delle ultime tornate sulla scarsa partecipazione al voto. Alle 12 ha votato il 14,2% degli aventi diritto, oltre il 5 per cento in meno del 19,3% delle precedenti consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022, alla chiusura dei seggi, votò il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno rispetto alla precedente tornata. Nelle città chiamate a rinnovare il consiglio comunale ed eleggere il sindaco si potrà votare fino alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di lunedì.

Tra i comuni al voto ci sono 13 capoluoghi, di cui un capoluogo di regione. Questa l’affluenza nelle principali città: Teramo 15,92 (20,73), Terni 11,91 (18,48), Latina 13,67 (16,05), Massa 13,37 (19,28), Pisa 14,44 (20,16), Siena 16,02 (21,51), Sondrio 14,73 (21,88), Brescia 14,23 (18,08), Ancona 12,32 (17,64), Imperia 16,19 (22,29), Treviso 13,50 (21,54), Vicenza 13,54 (19,21), Brindisi 15,34 (20,5). Si tratta di un primo test per la maggioranza di governo, ma anche per l’opposizione chiamata a comprendere, a 8 mesi dal voto, qual è l’umore nella pancia del Paese. La tornata di elezioni chiama complessivamente alle urne 6,3 milioni di elettori, di cui 4,5 tra oggi e domani e completerà il 21 maggio con le elezioni previste in Valle d’Aosta (un comune) e Trentino Alto Adige (tre comuni) e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 comuni) e Sardegna (39 comuni) e coinvolgerà altri 5 capoluoghi di provincia.

Sette dei capoluoghi al voto tra oggi e domani sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta, che ci riprova ancora. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo) mentre la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fratelli d’Italia esprime un suo candidato diverso (Marco Guidi) da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche che ripropongono Francesco Persiani, sfiduciato lo scorso 1 marzo.