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Eurovision 2023, Loreen trionfa per la Svezia con Tattoo. Mengoni arriva quarto. E la Francia fa il dito medio in diretta

Laureen ha trionfato per la seconda volta. Grandi applausi per Mengoni che si è presentato sul palco con la doppia bandiera italiana e arcobaleno della comunità LGBTQ+. Nella top five anche la italo-norvegese Alessandra Mele. Ma la classifica non deve essere piaciuta alla francese La Zarra

di Andrea Conti

Come da pronostici, è stata Loreen a trionfare all’Eurovision Song Contest 2023 di Liverpool con “Tattoo”. L’artista torna da vincitrice al grande evento europeo, dopo aver vinto nel 2012 con “Euphoria”. La cantante ha totalizzato (tra voti delle Giurie Nazionali e Televoto) 583 voti. Secondo classificato un altro favorito della vigilia: Käärijä. L’artista in gara per la Finlandia ha ottenuto 526 voti con la sua “Cha Cha Cha”. A seguire Noa Kirel per Israele (362 voti). Mentre Marco Mengoni è arrivato quarto con “Due Vite” e 350 voti. A chiudere la top five Alessandra Mele per la Norvegia con 258 voti.

Ottima posizione per Mengoni che era partito, secondo i bookmaker, con un piazzamento che oscillava tra l’ottavo e il decimo posto. La risalita in questi giorni è stata notevole e dovuta alle sue performance sempre diverse ed emozionanti. Loreen è la seconda artista nella storia di Eurovision ad aver vinto due volte. Prima di lei solo Johnny Logan aveva fatto doppietta per l’Irlanda negli Anni 80. È diventata virale invece la reazione di La Zarra, rappresentante della Francia, che quando ha ricevuto i voti del pubblico, appurando di essere arrivata 16esima nella classifica definitiva, ha mostrato un veloce dito medio in diretta, davanti alle telecamere.

Ad aprire l’evento europeo musicale ieri sera sono stati i vincitori dello scorso anno, Kalush Orchestra. Dopo un anno la guerra in Ucraina continua e nulla sembra (purtroppo) essere cambiato. Un messaggio di pace importante e necessario, oggi più che mai.

Kate Middleton è stata la guest star speciale della spettacolare esibizione: la principessa del Galles ha suonato il pianoforte sulle note di “Stefania” della Kalush Orchestra. Grandi applausi per Marco Mengoni che si è presentato sul palco con la doppia bandiera italiana e arcobaleno della comunità LGBTQ+ per portare un messaggio di inclusione. È stato l’unico ad averlo fatto tra tutti e 26 i Paesi partecipanti.

Sempre Mengoni a Eurovision ha comunque conquistato un Premio importante: il Marcel Bezençon Award, nella categoria “Composer” per “Due Vite”. È un riconoscimento assegnato da tutti gli altri partecipanti del grande evento musicale. Nel segmento musicale dell’intervallo “Liverpool Songbook” era ospite anche Mahmood che ha proposto una sua rivisitazione del capolavoro “Imagine” di John Lennon, in punta di piedi e rendendola “sua”.

Al netto di tutto quella di quest’anno è stata una edizione davvero speciale. Tra i brani in gara si è parlato di temi importanti come la depressione, la famiglia, il sesso e il rialzarsi dopo le difficoltà. Ma c’è chi ci ha messo la faccia e si è scagliato contro le guerre e contro il sistema, come quello discografico.

Chi è Loreen, artista e attivista – Loreen (vero nome Lorine Zineb Nora Talhaoui) è nata a Åkersberga da genitori immigrati marocchini di origine berbera. Nel 2004 raggiunge la grande popolarità in patria partecipando al talent show “Idol”, dove si classifica al quarto posto. Nel 2012 ha vinto Eurovision con “Euphoria”. Loreen negli anni ha continuato a evolversi artisticamente, esplorando nuovi modi per esprimere la sua creatività: dalla musica al suo debutto come attrice nell’adattamento cinematografico di “Vinterviken”. L’anno scorso, la cantante ha chiuso il cerchio tornando all’electro-pop, pubblicando il brano “Neon Lights”, una canzone su una moderna Giovanna d’Arco. Loreen vuole continuare a usare la musica per comunicare al suo pubblico messaggi di inclusione.

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