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Emanuela Orlandi, la procura di Roma riapre le indagini con la collaborazione dei pm del Vaticano

Il legale della famiglia Orlandi: "Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale"

La Procura di Roma riapre le indagini su Emanuela Orlandi. A 40 anni dalla scomparsa, dopo la prima inchiesta aperta lo scorso gennaio dal tribunale Vaticano guidato dal procuratore Alessandro Diddi, anche lo Stato Italiano decide di indagare per la terza volta su uno dei casi di sparizione più impenetrabili d’Italia. L’inchiesta sarà coordinata da “un sostituto procuratore molto esperto, si tratta del pubblico ministero Stefano Luciani“. A condurre le indagini, invece, i pm romani diretti da Francesco Lo Voi con la collaborazione dei magistrati del Vaticano “guidati da Alessandro Diddi”.

La decisione della Procura fa seguito al fascicolo aperto dal Vaticano lo scorso gennaio e all’avvio dei lavori della Commissione bicamerale messa in cantiere dal Parlamento. Secondo quanto si apprende, gli inquirenti hanno acquisito degli atti, messi a disposizione del Vaticano, nell’ambito del procedimento già aperto a Piazzale Clodio sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Un procedimento avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio dai familiari della ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983 a Roma all’età di 15 anni. Alla vigilia del quarantesimo anniversario della scomparsa della cittadina vaticana si riaccendono così le speranze della famiglia Orlandi di poter finalmente scoprire la verità su quanto accaduto ad Emanuela.

“Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale” tra la procura di Roma e il Vaticano “alla ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela”, ha commentato ai microfoni dell’Ansa Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro Orlandi, precisando di avere appreso la notizia dai media e che ancora non c’è nessun coinvolgimento della famiglia in questa nuova fase di indagini che si apre sul caso.

La prima inchiesta sulla “ragazza con la fascetta” era stata archiviata nel 1997 dal giudicve Adele Rando su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Malerba. La seconda, guidata dal procuratore Giancarlo Capaldo è stata chiusa nel 2015 quando alla procura di Roma arrivò il procuratore capo Giuseppe Pignatone. Questa nuova indagine, affidata al sostituto procuratore Stefano Luciani, vedrà la collaborazione dello Stato Vaticano con i magistrati romani.