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Fabio Fazio: “Strabordante ingordigia della politica tutta rispetto alla cosa pubblica. Nessun vittimismo da parte mia, è andata così”

Le parole del conduttore nell'anticipazione della sua rubrica pubblicata sul settimanale Oggi in edicola giovedì 18 maggio

L’addio alla Rai di Fabio Fazio è ormai ufficiale, spiegato anche dallo stesso conduttore durante la diretta di ieri 14 maggio su RaiTre. Che Tempo che Fa non sarà più nel palinsesto della terza rete del servizio pubblico. “Io sono in Rai da 40 anni, però non si può essere adatti a tutte le stagioni. Non ci sono uomini adatti a tutte le stagioni, io non credo di esserlo“, le parole del conduttore in diretta.

E sulla sua rubrica settimanale ospitata da Oggi, Fazio ribadisce il perché dell’addio dopo “40 anni”: “La politica tutta si sente legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione”, si legge nelle anticipazioni del numero del settimanale in edicola giovedì 18 maggio.

“Nessun vittimismo e nessun martirologio: detesto entrambe le forme di autocommiserazione. Non è proprio il caso. Semplicemente è andata così: continuerò il mio lavoro altrove e come ogni inizio sarà un’opportunità per inventare cose nuove e nel tempo tentare nuove strade. Come si sa è cambiata la narrazione. Ma la narrazione un professionista se la scrive da solo, col proprio lavoro e con il proprio curriculum. Non si può far parte di una narrazione altrui, tanto più se per altrui si intende la politica di chi ha vinto in quel momento”. continua il conduttore.

Ancora: “Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro senza alcuna possibilità di difesa se non quella dei risultati del proprio lavoro. Anche se servono a poco o a niente, soverchiati come sono dalla potenza di fuoco che ti viene scaricata addosso. La sensazione di essere merce pericolosa e non una risorsa della propria azienda non è gradevole. Il mio lavoro consiste nel fare televisione e non nel cercare un faticoso equilibrio con questo o quell’esponente politico a cui chiedere aiuto. Per fortuna non frequento nessuno e incontro Ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza”. In chiusura ribadisce quanto detto in diretta agli spettatori di Che Tempo che Fa: “Non sentirete mai una mia parola scortese nei confronti della Rai che è parte integrante della mia vita”.