All’uscita da una mostra d’arte solitamente si è soddisfatti di ciò che si è ammirato. L’esposizione di oggetti aventi il valore culturale di arricchimento del bagaglio delle proprie conoscenze è un’operazione complessa, che prevede un periodo di preparazione talvolta lungo e impegnativo, con il doppio intento di mostrare il “bello” (nel senso più ampio del significato), ma anche il “raro”, ovvero ciò che non si vede con facilità. Da qui l’innegabile funzione educativa delle mostre d’arte, per la realizzazione delle quali spesso sono necessari dei prestiti di opere che hanno funzioni diverse: attrarre pubblico per la loro fama e attrarre studiosi per aumentare le conoscenze della comunità scientifica. Le operazioni di prestito di pezzi culturali sono regolate da leggi e procedure rigide, per evitare che, durante lo spostamento dalla sede di custodia a quella di temporanea esposizione, qualcosa possa andare storto.
Purtroppo, però, nonostante tutte le misure adottate, qualche volta accade. A fine marzo il Manifesto fu segnalato che un affresco pompeiano del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – che risale al I secolo dopo Cristo, raffigura Io al cospetto di Iside ed Hermes a Canopo e misura 150 x 137,5 centimetri – si trovava in prestito a Marsiglia in condizioni diverse da quelle di partenza. Insomma l’opera, partita da Napoli in condizioni ottimali, aveva però riportato dei danni durante la trasferta prima in Belgio (a Bruxelles) e poi in Francia: presenta delle fessurazioni sulla superficie, ben evidenti dietro i fogli di carta giapponese, apposti per evitare rovinose cadute di colore. Ilfattoquotidiano.it ha contattato il direttore del museo partenopeo, Paolo Giulierini, per spiegare cosa possa essere accaduto.
Direttore Giulierini, avendo verificato le condizioni dell’opera al momento della partenza per Marsiglia e, immaginando fosse stata riscontrata l’idoneità al prestito, cosa può essere accaduto?
Quella di Marsiglia è stata la seconda e ultima tappa di una mostra dedicata alla storia di Alessandria d’Egitto inaugurata a Bruxelles il 30 settembre 2022. Come da prassi, prima della partenza per Bruxelles, il nostro laboratorio di restauro ha verificato che l’opera fosse in condizioni tali da poter essere movimentata. Dal momento che la superficie pittorica risultava adesa e il quadro fessurativo consolidato, non sono state rilevate criticità che ne potessero inficiare il prestito. Solo al momento dell’arrivo al Bruxelles, all’apertura della cassa si è deciso a scopo precauzionale di intervenire laddove si riscontrava un lieve distacco della superficie pittorica in corrispondenza della parte centrale dell’affresco che il nostro restauratore ha immediatamente provveduto a mettere in sicurezza attraverso un’opportuna “velinatura” che ne garantisse un’idonea stabilità. Sottolineiamo che interventi di questo tipo sono molto comuni e presenti in molti affreschi. Per tutta la durata della mostra, chiusa l’8 gennaio scorso, sono stati frequenti i contatti con i responsabili del museo di Bruxelles che ci hanno periodicamente ragguagliato sulle condizioni dell’opera. Sia alla chiusura della tappa di Bruxelles che all’apertura di quella di Marsiglia, lo stato di conservazione dell’affresco è stato nuovamente vagliato da un nostro restauratore che ne ha confermato le condizioni di stabilità: l’affresco era in sicurezza e non sono stati riscontrati ulteriori elementi di rischio.
La regola vuole che l’opera in prestito sia sempre accompagnata da un funzionario. Durante il viaggio è accaduto qualcosa di strano?
I nostri restauratori sono sempre presenti al momento della chiusura e dell’apertura delle casse e in ogni fase dell’allestimento, ma non viaggiano a bordo con le opere. In caso ad esempio di un distacco della superficie pittorica dovuto ad un eventuale urto durante il trasporto il danno sarebbe coperto da assicurazione.
La velinatura dell’affresco per evitare cadute del manto pittorico chi l’ha effettuata?
La velinatura è stata effettuata dai restauratori del MANN, personale di comprovata esperienza nella conservazione e nel restauro degli antichi affreschi di area vesuviana.
Dove si trova attualmente l’opera e quali sono le sue attuali condizioni?
L’opera rientrerà a Napoli intorno al 20 maggio, le condizioni sono rimaste stabili da come risulta dai report inviati periodicamente dai responsabili del museo di Marsiglia.
Qualcuno è già intervenuto sul ripristino dell’opera?
Non ancora, non essendo l’opera ancora rientrata, ma sarà sempre il nostro laboratorio di restauro ad effettuare l’eventuale ripristino.
Quali sono le attuali condizioni?
Permangono le condizioni di stabilità conseguenti all’intervento di velinatura effettuato a Bruxelles.