Il gruppo statunitense- canadese Vice Media ha annunciato che farà ricorso al Chapter 11, la procedura americana per gestire in modo ordinato le situazioni di dissesto finanziario. Una scelta che faciliterà l’ingresso di nuovi investitori tra cui Fortress Investment, Monroe Capital e il fondo del finanziare Geroge Soros. La cordata è pronta a versare 225 milioni e a farsi carico di passività che superano gli 800 milioni, per un gruppo che, all’apice del suo splendore, è arrivata a valere 5,7 miliardi di dollari. I compratori assicureranno una liquidità di 20 milioni di dollari che permetterà alla società di continuare ad operare nell’immediato.

Il gruppo, che conta 3mila dipendenti, è stato fondato nel 1994 da Shane Smith e Gavin McInnes ed è noto soprattutto per le sue testate dedicate al mondo di internet e della tecnologia Vice e Motherboard ma ne fanno parte anche l’agenzia Virtue, la divisione film Pulse e il sito Refinery29. “I compratori stanno rilevando Vice con un forte sconto e presto capiremo se l’operazione sarà effettivamente redditizia”, ha affermato Thomas Hayes, presidente della società di investimenti Great Hill Capital secondo quanto riporta l’agenzia Reuters.

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