Lei si prepara a dare battaglia e, se necessario, spingersi anche fino alla Cassazione
Quindici mesi di sospensione della professione. Altro giro, altra polemica per Alessandra De Michelis, l’avvocatessa dell’ultima edizione di Pechino Express, che si prepara a dare battaglia e, se necessario, spingersi anche fino alla Cassazione per impugnare la decisione del consiglio distrettuale di disciplina dell’ordine degli Avvocati. Cos’ha innescato un deferimento così pesante? Non la partecipazione al docu reality di Sky e nemmeno gli scivoloni social dei mesi scorsi (in una diretta Instagram si lasciò scappare un “i poveri dovrebbero bruciare tutti all’inferno”, frase infelice di cui poi si scusò): la colpa è tutta del suo Dc Legalshow.
L’AVVOCATA DI PECHINO EXPRESS E IL LEGALSHOW DELLE POLEMICHE – Sono passati appena pochi giorni da quando Alessandra De Michelis ha postato sui social la foto in cui appariva di schiena, in perizoma, con una t-shirt su cui c’era scritto “pensati sospesa”. Più che una profezia basata sulla parodia del celebre “pensati libera” della Ferragni, la consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto da lì a poche ore. Tutto lascia presupporre che l’avvocatessa di Pechino Express già sapesse della sospensione comminatale dall’ordine di Torino, che lo scorso anno aveva aperto un procedimento disciplinare. Tutto è cominciato quando la De Michelis e una sua collega aprirono la pagina Instagram “Dc Legalshow”, una sorta di Sex and the city in salsa sabauda, che raccontava la vita patinata di due avvocatesse di successo a colpi di provocazioni, clip, foto fashion, vestiti di lusso e qualche scatto provocante. Il risultato? Un boom di popolarità cittadina, pochi follower che improvvisamente diventarono migliaia (oggi sono circa 20mila) e polemiche che crescevano con un clamoroso effetto valanga tra studi blasonati e aule di tribunale.
LA MAXI SOSPENSIONE DI 15 MESI – La bomba è però deflagrata in maniera clamorosa quando intervenne l’Ordine degli avvocati di Torino, che aprì un provvedimento disciplinare perché il profilo avrebbe violato i criteri di decoro e le forme di pubblicità imposte dalla deontologia professionale. La sua “socia” si sfila dal progetto, lei invece tira dritta e la notorietà è tale che viene chiamata per un provino ed entra nel cast dell’ultima edizione di Pechino Express, dove subito si impone come la provocatrice del gruppo. Con la fine del docu reality è arrivata la sospensione dall’Ordine, per altro di una durata piuttosto pensante: la De Michelin non potrà infatti lavorare per 15 mesi. La motivazione non è ancora pubblica ma è probabile che le sia stato contestato il mancato rispetto dagli articoli 2 e 9 del codice deontologico forense, che riguardano i “doveri di probità, dignità, decoro e indipendenza” degli avvocati e il fatto che vanno osservati anche “nella vita privata”, come riporta La Stampa.
LA DE MICHELIS PRONTA A FARE RICORSO – “Vogliono togliere il lavoro per un anno e tre mesi a una ragazza di 34 anni solo per delle foto su Instagram, nel 2023, mi sembra assurdo”, ha commentato al quotidiano torinese Alessandra De Michelis. Che poi ha aggiunto: “Ci sono colleghi che hanno condanne penali pendenti e che sono stati sospesi per 2-4 mesi. Io per 15, per delle foto?”. Ora promette battaglia: la sospensione diventerà esecutiva se dopo la pubblicazione della motivazione (prevista entro 60 giorni), questa non sarà impugnata. Ma lei già annuncia di voler andare avanti, rivolgendosi al Consiglio nazionale forense e, se necessario, spingersi fino in Cassazione. Ma il percorso è piuttosto accidentato perché, come ha rivelato lei stessa, “ho altri dieci procedimenti, alcuni per segnalazioni dell’Ordine, altri per esposti di colleghi”. Altro che le tortuose prove leader di Pechino Express.