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Enrico Varriale, le chat tra le sue vittime: “Quello è pazzo, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna, dice che se vado dalla polizia mi ammazza”

È forte e a tratti impressionante lo scambio di messaggi tra le due donne che hanno denunciato Enrico Varriale si sono scambiate nel settembre del 2021, via Instagram

“Quello è pazzo, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna”. È forte e a tratti impressionante lo scambio di messaggi tra le due donne che hanno denunciato Enrico Varriale si sono scambiate nel settembre del 2021, via Instagram. La chat è finita tra gli atti del processo cominciato nei giorni scorsi, in cui l’ex direttore di Rai Sport è finito a giudizio per stalking e lesioni. Lui smentisce tutto, ma le due presunte vittime tirano dritto ed entrambe si fanno assistere dall’avvocato Teresa Manente, dell’Associazione donna, che si è costituita parte civile. Il giudice Paolo Emilio De Simone dovrà dunque anche analizzare i messaggi contenuti nella chat in cui le due donne si raccontarono alcuni dei dettagli che poi, nel dicembre del 2021, finirono nella denuncia che anche la seconda vittima presentò contro Varriale.

LA CHAT CON LE PESANTI ACCUSE CONTRO ENRICO VARRIALE – Lo scambio tra le due donne – riportato integralmente da Repubblica – inizia il 12 settembre del 2021 e va dritto al punto. “Ciao, sono al pronto soccorso. Varriale ha aggredito anche me come un pazzo”, scrive la seconda delle due donne, in questi giorni è stata chiamata a testimoniare a sostegno dell’altra. “Oddio, dimmi che non è vero. Ti prego!”, le risponde. “Ti giuro, sono in ospedale al Gemelli”. E l’altra continua: “Ho paura per te. Che ti ha fatto? Sei al sicuro? Oddio sto male, sto tremando”. La donna spiega che dovrà andare in commissariato a sporgere denuncia e aggiunge: “Quello è pazzo Francesca, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna”. La seconda donna la invita a non stare sola e l’altra le risponde: “È venuto l’ispettore. Domani se mi fanno uscire devo andare da loro. Varriale mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza”. E le spiega perché l’ha contattata: “Tu devi sapere che quello che ti è accaduto io l’ho saputo dai giornali. Lui non mi aveva mai detto nulla. Ha detto che eri tornata con tuo marito e voi avevate chiuso pacificamente. Scusami se ti ho disturbata”. L’altra donna precisa: “Io sono separata ormai. Figurati, non mi hai disturbato. Sono però scossa, preoccupata. Hai qualcuno che ti possa stare vicino adesso?”.

LA LITE, L’OCCHIO NERO, IL FALSO CERTIFICATO MEDICO – Ma come e quando le due donne sono entrate in contatto? Lo spiega la seconda delle due accusatrici: “Mi aveva cominciato a seguire sui social dopo che Varriale mi chiese di pubblicare una nostra foto assieme, che poi ho capito essere un modo per farla ingelosire. Dopo che lui mi diede lo schiaffo che mi fece finire in ospedale mi sentii istintivamente vicina a lei, capii cosa aveva provato e le scrissi mentre ero in ambulanza”, riporta il Corriere della Sera. La donna, chiamata a testimoniare a favore dell’ignara “rivale in amore”, racconta che l’8 agosto del 2021, il giorno dopo la prima presunta aggressione, Varriale la raggiunse in Puglia. “Insisteva tanto per raggiungermi e quando arrivò era sereno e sorridente, me lo ricordo bene. Ricordo che non aveva nessun segno sul volto, fece anche il bagno senza gli occhiali e lo avrei notato”. Un particolare tutt’altro che secondario perché, come rivela il Corriere, i legali di Varriale, Fabio Lattanzi ed Ester Molinaro, sostengono di avere una foto inviata alla donna in cui il giornalista le mostra un occhio gonfio e nero, risultato della lite con la prima donna. “Venni a sapere dai giornali che aveva picchiato una donna e mi allontanai da lui. Poi, quando ci riappacificammo, lui chiese di contattare un mio amico medico che era in Puglia con noi per farsi scrivere un falso certificato in cui doveva risultare che in quei giorni lui aveva una ferita a un occhio”. Varriale ha però sostenuto in un’intervista che non si trattò di un’aggressione bensì di una lite in cui lui e la prima donna a denunciarlo si erano scambiati colpi reciproci.

LA DIFESA DI VARRIALE – Ma non è tutto, perché la difesa del giornalista non solo contesta la ricostruzione della testimone ma avrebbe già depositato una perizia sui messaggi che Varriale e la donna si sono scambiati durante la loro relazione ed è inoltre pronto a presentare con i suoi avvocati una denuncia per false dichiarazioni. “Per gli avvocati Ester Molinaro e Fabio Lattanzi, l’ultima udienza ha fatto emergere che Enrico Varriale è oggetto di false accuse. La testimone ha affermato che il Varriale non ha subito alcun trauma all’occhio. La circostanza è documentalmente smentita da una foto che Varriale ha inviato alla testimone”, riporta Repubblica. La donna, che sostiene che non ci fosse alcun occhio nero, a sua volta nega di aver inviato alcuni dei messaggi finiti negli atti del processo. Il caso si complica sempre di più.