!Pensavo non potesse esserci nulla peggio del nome, poi è arrivato il logo", si legge nei commenti su Facebook. Ma è su Twitter che si è scatenato il putiferio, tra ironia (amara, non potrebbe essere altrimenti) e veri e propri commenti di biasimo
“Lo sentite anche voi quel retrogusto d’olio di ricino nel nuovo logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito?”. Questo è solo uno dei numerosi commenti sul logo presentato dal Ministero. È la tarda mattinata di oggi 16 maggio quando sulla pagina ufficiale del MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) viene cambiata l’immagine del profilo. Tempo qualche secondo ed ecco i primi commenti (tutti negativi). I motivi sono i più svariati: c’è chi (come l’ex ministro Danilo Toninelli) ne sottolinea l’essenzialità, intesa nell’accezione peggiore del termine: “Bellino dai il logo. L’avete fatto con Windows 95?”, scrive Toninelli. “Penso che sia il logo più brutto della storia dell’umanità“, le parole di Fabio Salamida che hanno raccolto 1.400 ‘mi piace’. E ancora: “Neanche con Paint sarebbe uscito così. Madre santa”, “I miei studenti di grafica, in terza superiore, farebbero di meglio. Ne sono certa”, “È stato fatto l’antidoping al grafico?“, “Minc**iateInMente”, “Pensavo non potesse esserci nulla peggio del nome, poi è arrivato il logo”, si legge nei commenti su Facebook.
Ma è su Twitter che si è scatenato il putiferio, tra ironia (amara, non potrebbe essere altrimenti) e veri e propri commenti di biasimo. “Il nuovo logo del MIM sembra un fantasma. L’istruzione fantasma, appunto”, tuona Riccardo Pirrone, Social Media Manager di Taffo. C’è chi reputa che sarebbe perfetto come marca di un’azienda che produce formaggi: “Bello il nuovo logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Chissà se fanno anche lo stracchino senza lattosio“. “E non vogliamo metterceli due bei fasci littori stilizzati nel logo del ministero dell’Istruzione? Certo, il blu Fratelli d’Italia conferisce un tocco di modernità senza rinnegare la matrice”. Sulla lettera “I” ecco il tricolore, a mo’ di puntino. Anche questo dettaglio non passa inosservato e piovono critiche. “Ovviamente in tutto il Ministero dell’Istruzione non ce n’è uno che sappia che sulla I maiuscola non ci va il puntino”, scrive la signora Elena. Qualcun altro cerca di stemperare i toni: “Il logo omaggia il Napoli per il suo terzo scudetto celebrativo”. Effettivamente, forse è meglio sdrammatizzare. O forse no?