Il gruppo Vodafone ha annunciato 11mila licenziamenti a livello globale nei prossimi 3 anni, un dipendente ogni 9. Secondo la nuova amministratrice delegata Margherita Della Valle i risultati del gruppo non sono soddisfacenti e quindi “Semplificheremo la nostra organizzazione, eliminando la complessità per riconquistare la nostra competitività”. I circa 250 milioni di euro di risparmi sui costi derivanti dai tagli di posti di lavoro saranno reinvestiti per migliorare i servizi, il marchio e “l’esperienza del cliente di Vodafone” nel prossimo anno, ha detto Della Valle. Il gruppo si impegna in particolare per trasformare la sua più grande divisione, quella tedesca, e avviare una “revisione strategica” della sua unità spagnola. In Italia il gruppo dà lavoro a circa 5.700 persone ed è già in corso una trattativa con i sindacati per la riduzione dell’organico di circa mille unità. Il piano triennale di Della Valle parte dall’analisi delle tlc in Europa e tocca subito il tasto sensibile del rendimento per gli azionisti: “Il settore delle telecomunicazioni europeo ha tra i più bassi ROCE (il rendimento del capitale investito, ndr) in Europa, accanto al più alto capitale richiesto di investimento” con un impatto sul rendimento degli azionisti. Ma per Vodafone, spiega Della Valle, “la performance è peggiorata nel tempo” e a questo è collegata l’esperienza dei clienti, con differenze tra paese e paese.
“Dobbiamo superare alcune sfide evidenti. Siamo più complessi di quanto dobbiamo essere, il che limita la nostra agilità commerciale locale” aggiunge l’a.d. che imposta quindi la sua strategia su quattro direttrici. “Riequilibreremo la nostra organizzazione per massimizzare il potenziale di Vodafone Business, cosa che continua a fare accelerare la crescita; per vincere nei nostri mercati consumer, ci concentreremo nuovamente sulle basi e forniremo l’esperienza semplice e prevedibile che i nostri clienti si aspettano; saremo un’organizzazione più snella e semplice e concentreremo le nostre risorse su un portafoglio di prodotti e aree geografiche dimensionato correttamente per crescita e rendimenti col tempo”. Dopo la presentazione dei dato e piano strategico le azioni del gruppo scendono del 10% a Londra, anche a causa dell’assenza di indicazioni sulla possibilità di futuri dividendi. Nell’ultimo anno la capitalizzazione della società è sceso del 28% per attestarsi ora a 22 miliardi di sterline (25 miliardi di euro). Nel 2022 il gruppo inglese ha registrato ricavi per 45,6 miliardi di euro, quasi due in più del 2021.
Il fatturato è salito grazie alla crescita in Africa che ha compensato “i minori ricavi da servizi in Europa e movimenti sfavorevoli dei tassi di cambio” spiega in una nota il gruppo. L’EbitdaaL rettificato è diminuito dell’1,3% a 14,7 miliardi di euro, a causa di “maggiori costi e sotto performance commerciale in Germania”. L’utile operativo è aumentato a 14,3 miliardi e l’utile netto è stato pari a 12,3 miliardi (non confrontabile con i 2,8 miliardi del 2022) “riflettendo in gran parte una plusvalenza sulla cessione di Vantage Towers”. Il dividendo totale per azione, si legge nella nota, è di 9 centesimi di euro, compreso un dividendo finale per azione di 4,5 centesimi di euro.