Il centrodestra vince dopo quarant’anni di dominio del centrosinistra a San Stino di Livenza, in provincia di Venezia, nel Veneto Orientale, ma la festa si trasforma in una specie di harakiri politico di una consigliera appena eletta. Perché Laura Motta, 39 anni, parrucchiera, alza il braccio destro teso, nell’inequivocabile saluto fascista, mentre gli altri eletti e supporter della lista “Gianluca De Stefani Sindaco” si limitano ad alzare le braccia in segno di tripudio. I telefonini immortalano il gesto e la fotografia fa il giro del web, trasformandosi in un effetto boomerang.
Scattano le reazioni. Cominciano i vertici del Pd regionale e metropolitano. “La consigliera festeggia con il saluto fascista. Festeggiare è legittimo, il saluto romano no. La neo consigliera comincia nel modo peggiore. – dichiara il segretario regionale Andrea Martella – Ancora una volta rileviamo la scarsa attitudine istituzionale della destra”. Alle lamentele si aggiunge il segretario metropolitano Matteo Bellomo: “È consapevole la consigliera che fra pochi giorni sarà chiamata a giurare fedeltà alla Repubblica italiana? L’euforia per la vittoria non giustifica in alcun modo questo genere di manifestazioni. Mi aspetto che il sindaco prenda le distanze e stigmatizzi il comportamento della consigliera”.
La lista “Livenza”, sconfitta nei seggi, ne ha approfittato per prendersi una rivincita: “In democrazia i cittadini si sono espressi in maniera chiara assegnando la vittoria a De Stefani e noi ci siamo prontamente congratulati con il nuovo sindaco, delineando una opposizione netta, ma propositiva. Per le stesse regole democratiche, però, non è possibile accettare che una neo consigliera comunale esibisca davanti al municipio il saluto romano, un gesto che richiama quello è stato il contrario della democrazia: il fascismo”. Poi ricordano le vittime civili e i partigiani ucci dai nazifascisti durante la guerra. “A pochi passi dal luogo del saluto romano si trovano le pietre d’inciampo dedicate a quelle persone. Chiediamo che la consigliera rinunci al proprio incarico e che il sindaco si faccia carico di non lasciare ombre sulla nuova amministrazione”.
La presa di posizione di De Stefani è stata netta: “Desidero scusarmi con i cittadini ed esprimere il più vivo disappunto per l’accaduto. Il brutto gesto, dal quale mi dissocio assolutamente e da me non visto in quanto impegnato nella posa per la foto con tutti i presenti a braccia sollevate, in segno di festa, non appartiene alla mia cultura, alla cultura di questo territorio, alla cultura della lista che rappresento e ai componenti della stessa. Quel gesto non appartiene neppure al mio modo di fare politica. Ho ricevuto un mandato popolare importante e intendo onorarlo, trascorrendo tutti i giorni del mio incarico a rispondere esclusivamente ai cittadini. Invito la consigliera neo eletta a rassegnare le dimissioni”.