La content creator e "quel libro" che non può assolutamente mancare nella sua libreria: qui qualche consiglio di lettura
Se consideriamo tutti i social che utilizza, sono più di 100mila i follower che la seguono e che si appassionano ai libri di cui parla. Sì, ai libri. Lei è Ilenia Zodiaco, content creator che specialmente su Twitch – con un appuntamento a settimana – racconta della proprie letture con una community che la segue ormai con costanza e affetto. Per chi non lo sapesse, infatti, i social possono anche essere un luogo di condivisione e di cultura. Il binomio libri e mondo digitale, infatti, sta assumendo sempre più rilevanza. Non solo su TikTok (ricordate il BookTok?), ma anche su Twitch. Cos’è? È il servizio di live streaming sul quale ogni giorno si riunisce una community globale che conta più di 31 milioni di visitatori giornalieri. Lanciato nel 2011, negli ultimi anni i suoi numeri hanno continuato a crescere: in media, in ogni momento ci sono più di 2,5 milioni di spettatori su Twitch, con più di 7 milioni di streamer che creano contenuti ogni mese. Nato principalmente per lo streaming di videogiochi, nel corso degli anni si è aperto a tantissimi argomenti e contenuti diversi, dal cinema allo sport, dall’approfondimento politico alla divulgazione scientifica, fino appunto alla letteratura e ai libri. Ecco cosa ci ha raccontato al riguardo Ilenia Zodiaco.
Facciamo un passo indietro: qual è il suo background, il percorso che ha seguito?
Sono una siciliana trapiantata a Milano, dove ho studiato Comunicazione per i media (dopo una laurea in Lettere Moderne) e lavoro come social media manager e content creator. Ho deciso all’Università di unire due grandi passioni: la letteratura e il mondo della comunicazione social, aprendo il mio canale YouTube (90k iscritti, ndr) e esplorando poi tante altre piattaforme, fino ad arrivare ai live streaming.
Come è arrivata ai social?
È una domanda difficile perché mi sembra che siano stati più che altro i social ad arrivare a me, visto che già dal liceo un po’ per conformismo un po’ per escapismo, avevo aperto almeno i miei profili Facebook e all’epoca Tumblr. Il vero colpo di fulmine è stato per i video, mi tenevano compagnia mentre studiavo, mentre mi spostavo in giro per la città e la sera. Sono diventati facilmente la mia forma di conversazione in rete più usata, e ho deciso di sfruttarla per parlare di un tema con cui difficilmente riuscivo a parlare con i miei conoscenti, ovvero la letteratura.
Perché ha scelto Twitch in particolar modo?
Mi piaceva l’idea di usare un nuovo mezzo dedicato completamente alle live. Infatti, a differenza di altri canali, qui conta la partecipazione in diretta all’evento, i commenti in chat, l’ingaggio di chi ti segue con cui si instaura una relazione da subito. Tant’è vero che i contenuti man mano vengono cancellati, conta seguire l’evento in diretta. È molto importante l’istantaneità della conversazione, nel mio caso è come chiacchierare con una community che impari a conoscere. Non avendo numeri da capogiro come altri streamer posso davvero curare la relazione con chi mi segue. Spesso sono persone molto affini a me con cui ci scambiamo consigli e condividiamo passioni.
Come si svolge il suo lavoro su Twitch?
Ho instaurato un appuntamento fisso a settimana (la domenica) e uno più variabile in settimana. Ormai comunque non serve nemmeno annunciare l’evento perché chi ti segue sa quando sei online. Sono chiacchierate incentrate principalmente sulla letteratura. Ma non solo, a volte affrontiamo tematiche d’attualità o culturali specifiche. Normalmente è come se fosse un gruppo di lettura dove condividiamo riflessioni, approfondimenti e in futuro vorrei organizzare dei veri e propri reading ad alta voce.
Senza girarci troppo intorno: quanto si può guadagnare su Twitch?
Certamente, bisognerebbe però farlo diventare un lavoro full time quindi fare streaming ogni giorno. Comunque anche con 1/2 appuntamenti fissi a settimana si può guadagnare, specialmente perché i ricavi non provengono solo dalla pubblicità ma dagli abbonamenti quindi dalla fidelizzazione di chi è iscritto al tuo canale.
Cosa lo differenzia da altre piattaforme? (Come TikTok, dove lei è comunque attiva)
Sicuramente la lunghezza dei contenuti, in primis. Le live durano almeno un’ora, un’ora e mezza. È un intrattenimento diverso, più approfondito, nel mio caso, ma soprattutto più legato all’interazione con la chat. Su TikTok il singolo video è centrale per andare virali, invece su Twitch conta molto di più il creator e la fiducia del suo pubblico. Su TikTok (così come sui Reel di Instagram) può andare virale un perfetto sconosciuto, basta indovinare il trend e poi quello stesso utente diventa completamente irrilevante qualche settimana dopo. Il singolo contenuto verticale è decisivo. Invece su Twitch è la reputazione del creator, il suo carisma, la sua competenza che rende. In questo senso la creazione dei contenuti ha, per quanto mi riguarda, più coerenza e respiro. Non è schiava della tendenza del momento o del singolo trend, ripetuto fino allo sfinimento. È una dinamica meno usurante.
Qual è il suo prototipo di utente che la segue?
Il mio pubblico è formato principalmente da lettori forti, anzi, lettrici (al 70%), tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 35 anni. Diciamo che rispecchiano anche me come target, probabilmente si rispecchiano nel mio stile di vita.
A questo punto vorremmo anche qualche consiglio di lettura.
È difficile dare consigli non personalizzati sul destinatario perché il mondo dei libri è parecchio vasto. Un libro che però non posso fare a meno di consigliare a chiunque è Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie.
E quello che non può mancare assolutamente nella sua libreria?
Sicuramente i classici, uno dei miei autori preferiti è Francis Scott Fitzgerald e credo di possedere almeno 10 edizioni de Il Grande Gatsby.
Come definirebbe la situazione editoriale attuale in Italia?
Affollata. Si pubblicano veramente tantissimi libri e la sensazione è di spaesamento. A volte certe perle sono difficili da trovare proprio perché inabissate dalla mole di libri che ogni giorno escono e rimangono invenduti. Tuttavia i social in questo possono dare una mano a promuovere dal basso molti titoli che potrebbero diventare i classici di domani.