Alcuni detenuti – almeno una ventina – si sono asserragliati all’interno del carcere di Avellino mercoledì pomeriggio dopo aver distrutto suppellettili e arredi. I protagonisti del tentativo di rivolta sono stati alcuni detenuti comuni, ristretti nella sezione al primo piano della casa circondariale del capoluogo irpino. La protesta, che alcune fonti hanno definito una “vera e propria rivolta”, sarebbe stata originata dalla punizione inflitta ad un detenuto della stessa sezione per motivi disciplinari. Carabinieri e polizia hanno dovuto circondare tutto il perimetro il carcere nella frazione di Bellizzi del capoluogo irpino.

All’interno del carcere la direttrice dell’istituto, Concetta Felaco, e gli agenti della polizia penitenziaria, hanno avviato trattative con i detenuti per convincerli a desistere e poco dopo le 16 tutti sono rientrati all’interno delle proprie celle. Due agenti della penitenziaria, secondo quanto riferisce la FP Cgil Campania, sono rimasti feriti negli scontri e per loro è stato necessario il trasporto in ospedale.

Secondo il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Donato Capace, i detenuti durante la protesta si sono organizzati “con olio bollente ed altro materiale” per minacciare il personale. “Da mesi, settimane, giorni denunciamo che il carcere è da tempo fuori controllo, e il Sappe proprio ieri era tornato a chiedere ai vertici dell’amministrazione penitenziaria l’assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gruppo Operativo Mobile (Gom) della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative”. Sempre martedì si erano verificate nel carcere alcune aggressioni contro agenti e contro il medico del penitenziario.

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