Dal 17 maggio è disponibile nelle librerie e sulle piattaforme online il libro “L’ultima isola. Socotra tra natura e antropocene”. Si tratta della prima opera che tratta a livello divulgativo di questa isola, Socotra, in pieno Oceano Indiano e vicino alla Somalia, ma di proprietà dello Yemen. Tanti saggi naturalistici sono stati scritti sull’isola, in conseguenza della sua ricchezza di specie e di endemismi, vegetali e animali, ma fino a oggi nessuna opera in Italia ne aveva descritto le bellezze ma anche l’estrema fragilità, che peraltro caratterizza pressoché tutte le realtà insulari. Di seguito un estratto del libro, a firma di Robert Cowie, docente presso il Pacific Biosciences Research Center, University of Hawaii, esperto di estinzioni di massa, che sottolinea i pericoli che l’isola corre.
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Anche se più prossimo all’Africa che alla Penisola arabica, l’arcipelago di Socotra appartiene allo Yemen. L’isola principale – da cui trae il nome – si estende per soli 3600 km2 circa, che costituiscono il 95% della superficie totale dell’arcipelago. Questo ospita una spettacolare diversità di piante e animali e alti livelli di endemismo, con percentuali che si attestano al 37% delle 848 specie vegetali, al 40% delle 1670 specie di insetti, al 98% delle 100 specie di molluschi terrestri, al 51% delle 68 specie di ragni e al 90% delle 31 specie di rettili.
Nel 2003 l’arcipelago è stato designato Riserva della Biosfera e nel 2008 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco proprio in ragione di questa biodiversità straordinariamente ricca ed endemica. Fino a tempi molto recenti, il contesto biologico nativo di Socotra è rimasto relativamente poco minacciato. Tuttavia, sia il patrimonio naturale che quello culturale di Socotra si trovano oggi ad affrontare molte sfide, connesse in parte all’incremento dei residenti (attualmente circa 100.000) e al declino della comprensione culturale dell’ambiente naturale, che includono il degrado del suolo, l’impatto delle specie invasive, l’inquinamento e i rifiuti solidi, l’uso non sostenibile delle risorse naturali, la raccolta e il commercio delle specie endemiche, lo sviluppo urbano, in particolare quello associato al turismo (sebbene oggi in parte limitato dal conflitto nello Yemen continentale). Inoltre, siccità, inondazioni e cicloni sono andati incontro a un’intensificazione come probabile effetto del cambiamento climatico, determinando ulteriori minacce.
Queste sfide non sono diverse da quelle affrontate dai biota insulari in tutto il mondo, anche se la fauna e la flora di Socotra appaiono ancora relativamente intatte. Il riconoscimento globale dell’eccezionale patrimonio naturale dell’arcipelago è un fatto rilevante, ma l’impegno delle popolazioni isolane nel riconoscerne l’unicità e l’importanza sarà fondamentale per la sua conservazione. Le lezioni apprese da altre isole del mondo che hanno già subito alti livelli di estinzione avranno un ruolo indispensabile quale riferimento informativo per preservare la biodiversità nell’arcipelago di Socotra.