Il suo obiettivo è arrivare a 100, così da studiare gli effetti che la pressione iperbarica ha sul corpo umano
Joe Duturi ha scoperto la sua passione per la scienza e l’esplorazione nei 28 anni della sua carriera come ufficiale di saturazione presso la Marina Militare statunitense. Nel 2012 per seguire la sua vocazione si è ritirato dal ruolo di comandante e ha conseguito un dottorato presso l’Università della Florida. Oggi, all’età di 55 anni è docente di Ingegneria Biomedica e all’interno della Jules Undersea Lodge sta studiando quali possono essere gli effetti sul corpo umano quando questo viene immerso per un lungo periodo in un ambiente sottomarino non pressurizzato. Il suo obiettivo è quello di riuscire a vivere 100 giorni sott’acqua, per il momento è arrivato a 74 che è già un record. Per lui, però, non è un’impresa da guinness ma una missione scientifica che ha un nome preciso: Project Neptune 100.
Per questo progetto a Duturi è richiesto vivere nel cuore di una delle lagune dell’arcipelago delle Florida Keys, Stati Uniti, in una specie di appartamento di 55 metri quadrati da dove racconta la sua esperienza tramite il suo profilo social, ad una profondità di 9 metri. Qui, la pressione esercitata dall’acqua è pari al doppio di quella esercitata dall’aria sulla superficie terrestre a livello del mare.
La scienza fa sapere che l’esposizione per breve tempo alla pressione iperbarica ha effetti positivi sul corpo umano, infatti, consente di accelerare la guarigione delle ferite o di interferire con le cellule permettendo processi migliorativi sull’invecchiamento e sulla longevità, inoltre, negli ultimi tempi si sta portando avanti l’ipotesi che possa consentire di recuperare anche lesioni cerebrali, per tale motivo, per i medici è estremamente importate analizzare tutti i cambiamenti fisiologici annotati dal professore durante la sua permanenza sott’acqua.