José Mourinho è il mago di coppe e Roma festeggia. Dopo aver alzato la Conference League nella scorsa stagione, i giallorossi si qualificano per la finale di Europa League a distanza di dodici mesi. Lo fanno alla Mourinho: 1-0 all’Olimpico con il gol di Edoardo Bove, quindi 0-0 in trasferta a Leverkusen contro il Bayer. In Germania è andata in campo la Roma che ci si poteva aspettare alla vigilia, conoscendo Mourinho: massimizzare i profitti della vittoria all’andata, minimizzando i rischi. Ne è venuta fuori una prova di sofferenza, condotta con grande attenzione difensiva sulla pressione tedesca. La Roma ha concesso poche occasioni e ne ha costruite ancor meno.
A Barcellona nel 2010 quando sedeva sulla panchina dell’Inter piazzò un “pullman” davanti alla porta, a Leverkusen non è andata molto diversamente, complice anche una squadra falcidiata dagli infortuni. Anche il risultato è lo stesso: qualificazione ottenuta. Il 31 maggio la Roma sarà protagonista alla Puskas Arena di Budapest. Lo 0-0 della BayArena è sufficiente a vincere il doppio confronto e fa maturare la nona finale europea per il tecnico lusitano, la seconda consecutiva come era accaduto già con il Porto. Insomma, un vero specialista. Nella Roma Mourinho recupera Smalling ed El Shaarawy che, come Dybala, si accomodano in panchina. Il tecnico portoghese conferma Cristante in difesa, affiancato da Mancini e Ibañez. Sulle fasce Celik a destra e Spinazzola a sinistra mentre in mezzo al campo giocano Matic con Bove e Pellegrini. In attacco la coppia Belotti-Abraham.
Buon inizio della Roma, che al primo affondo sfiora il gol con un destro dal limite di Pellegrini di poco a lato. Come prevedibile, però, poi è il Bayer a dettare il ritmo della gara spinto dal suo pubblico. Tedeschi pericolosi in un paio di circostanze con Diaby e poi con Demirbay ma la difesa giallorossa è attenta. Poi è ancora lo scatenato Diaby a sfiorare il vantaggio per il Bayer, con un destro appena da dentro l’area di rigore che si infrange sulla traversa. Splendido il lancio in verticale di Wirtz, talento classe 2003 di cui si dice un gran bene. La squadra di Mourinho fatica ad uscire dalla sua metà campo e continua a subire il forcing del Bayer, pericoloso di nuovo con Demirbay in area. Si salva Rui Patricio.
Il centrocampista tedesco di origini turche è una spina nel fianco delle difesa giallorossa e ci riprova ancora dal limite trovando sempre Rui Patricio pronto. Ci prova poi due volte anche Azmoun di testa, ma senza esito. Poco dopo la mezzora si fa male Spinazzola, al suo posto dentro Zalewski. Nel finale di tempo si allenta un po’ il forcing tedesco e la Roma prova anche un paio di timide sortite in contropiede ma senza troppa convinzione. Nell’intervallo Mourinho lascia Belotti negli spogliatoi e inserisce Wijnaldum a supporto di Abraham. Dopo una breve interruzione per lancio di fumogeni, la gara riprende con il Bayer proteso in avanti a la Roma costretta a difendersi.
Tedeschi pericolosi ancora con Bakker che si inserisce alla spalle della difesa ma svirgola malamente a lato su assist di Demirbay. Il forte centrocampista tedesco poi ricomincia a martellare Rui Patricio con un in sinistro dalla distanza, palla in angolo grazie a Mancini che evita il tap-in di Azmoun. A un quarto d’ora dalla fine si ferma anche Celik, al suo posto dentro Smalling. Mourinho sposta Bove sulla destra e avanza Cristante a metà campo ridisegnando la sua squadra. Ormai per i giallorossi si tratta solo di resistere con sofferenza e attenzione. Il Bayer continua nel suo avanzamento incessante e torna a rendersi pericoloso con Azmoun che da centro area calcia di un soffio a lato della porta di Rui Patricio. La squadra di Mourinho eroica si difende con tutte le sue forze dall’assalto della squadra tedesca e dopo otto interminabili minuti di recupero può festeggiare la sua seconda finale europea consecutiva. Mago Mourinho colpisce ancora.