“C’è probabilmente un pezzo di cultura, anche ambientalista, rappresentata da quelli che in alcuni casi vivono nei loft, magari al ventesimo piano di un grattacielo. Per loro è più facile dire no che sì alle opere, ma credo che questa comodità di non impegnarsi era di tutti. C’era un momento storico in cui questa convinzione esisteva anche sulle materie prime, per cui era più facile dire: ‘Vado a comprarle in Russia‘ “. Così, ai microfoni di 24 Mattino, su Radio24, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin punta il dito contro certi “ambientalisti da loft” che, a suo parere, avrebbero ostacolato coi loro no le opere necessarie a mitigare situazioni disastrose come quelle avvenute in Emilia Romagna.

Sulla scia del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che oggi ha diramato una nota stampa dello stesso tenore (“Troppi no hanno fatto male all’Italia”), Pichetto Fratin sitgmatizza “la cultura dei no alle opere”: “Dobbiamo parlare di mitigazione del danno e di adattamento del sistema in un quadro che è completamente cambiato. Bisogna superare la questione del non volere nessuna opera. Dobbiamo trovare il punto di equilibrio nella convivenza dell’uomo con la natura. Alcune opere vanno fatte: le dighe, le vasche di laminazione e gli argini in alcuni luoghi”.

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