Un Novak Djokovic visibilmente frustrato ha parlato di Roma e del clima atipico che ha influenzato il suo quarto di finale contro Rune, che ha battuto il serbo in tre set e ha raggiunto le semifinali. L’edizione di quest’anno degli Internazionali è caratterizzata da un tempo che obbliga spesso l’interruzione degli incontri: come è successo a Djokovic nel match di mercoledì 17 maggio, quando la partita è stata sospesa sul punteggio di 5-4, probabilmente sfavorendo il numero 2 del mondo, che cominciava ad imporre il suo ritmo sul danese.

Un giornalista in conferenza stampa ha chiesto al serbo se un tetto per coprire il campo centrale del Foro Italico possa essere la soluzione per il problema della pioggia. La risposta di Nole non si è fatta attendere: “Questo è sempre un dibattito per ogni torneo. È un investimento enorme. Non so quali siano le regole qui, se possono costruire o meno qualcosa. Ho sentito che a causa dei monumenti, della protezione del sito, ovunque a Roma, è molto difficile ottenere i permessi per fare qualsiasi tipo di espansione”. L’ex numero 1 al mondo ha affermato che la situazione climatica di quest’anno non si era mai presentata prima: “È il torneo di Roma più freddo e bagnato che io abbia mai giocato. In passato abbiamo avuto forse uno o due giorni di pioggia. Ora piove costantemente da giorni e giorni. È solo quest’anno e devi accettarlo. Non puoi influenzarlo”.

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