Una gaffe imperdonabile. L’Ufficio filatelico vaticano ha ritirato il francobollo “colonialista”, emesso in occasione della Giornata mondiale della gioventù 2023 che si terrà a Lisbona dal 1 al 6 agosto prossimi alla presenza di Papa Francesco. La decisione è stata presa in seguito alle polemiche suscitate dall’immagine scelta per commemorare la Gmg portoghese. Creato dall’artista Stefano Morri, “il francobollo – come si legge nella descrizione ufficiale – è ispirato al Monumento alle Scoperte (Padrão dos Descobrimentos) che sorge sulle rive del fiume Tago, a Lisbona. Così come nel monumento Enrico il Navigatore guida l’equipaggio alla scoperta del nuovo mondo, nel francobollo Papa Francesco guida i giovani e la Chiesa, rappresentata dalla barca di Pietro, alla scoperta di ciò che è oltre l’orizzonte senza rassegnarsi tacitamente all’abitudine di navigare a vista, al punto da rimuovere la realtà stessa del porto che li attende”.

L’emissione incriminata, infatti, in una trasposizione grafica del celebre monumento della capitale portoghese, ritrae Bergoglio al posto di Enrico il Navigatore. Il Papa è alla testa di un piccolo corteo di giovani che sostituisce le statue originali dell’imponente complesso, dove vengono rappresentati navigatori e scopritori lusitani. Si tratta di un’opera voluta dalla dittatura di António de Oliveira Salazar, in omaggio agli artefici dell’espansionismo coloniale del Portogallo. Con questo monumento, infatti, si voleva esaltare il periodo delle scoperte e della stessa “dottrina della scoperta”, recentemente ripudiata proprio dal Papa e dalla Santa Sede con una nota congiunta dei Dicasteri per la cultura e l’educazione e per il servizio dello sviluppo umano integrale datata 30 marzo 2023: “La Chiesa cattolica ripudia quindi quei concetti che non riconoscono i diritti umani intrinseci dei popoli indigeni, compresa quella che è diventata nota legalmente e politicamente come ‘dottrina della scoperta’”. In quell’occasione, il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, aveva sottolineato che “la dottrina della scoperta non faceva parte dell’insegnamento della Chiesa cattolica, ed è ripudiata in questa nota; ma questo tragico evento ci ricorda la necessità di rimanere sempre più vigilanti nella nostra difesa della dignità di tutti gli uomini e della necessità di crescere nella conoscenza e nell’apprezzamento delle loro culture”.

Appena l’emissione “colonialista” è stata messa in vendita dall’Ufficio filatelico vaticano, con una tiratura di 45mila serie complete, è scoppiata la polemica. La bocciatura del francobollo è arrivata proprio dalla Santa Sede. “Di pessimo gusto”, l’ha definito il vescovo portoghese Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio Comitato di scienze storiche. “Certamente – ha spiegato il presule – Papa Francesco non si identifica con questa immagine nazionalista che contraddice la fraternità universale nonché il suo magistero”. Il vescovo, inoltre, ha precisato che il francobollo “fa riferimento a un’opera molto nota ed evoca epicamente una realtà pastorale che non corrisponde a quello spirito”. A nulla è servita la precisazione degli organizzatori della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona che hanno affermato che l’emissione mirava solo a “promuovere” l’incontro dei giovani con il Papa, eliminando letture che la identificano con il colonialismo portoghese. Emissione immediatamente ritirata per la gioia dei pochi fortunati collezionisti.

Twitter: @FrancescoGrana

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