Nuova bufera intorno al fondatore di Tesla e padrone di Twitter Elon Musk. L’Imprenditore si è scagliato contro il finanziere di origini ungheresi George Soros accusandolo di voler “erodere il tessuto della società” e di essere come Magneto, il super cattivo personaggio di Marvel che “combatte per aiutare i mutanti a sostituire gli umani come specie dominante. Odia l’umanità“. Elon Musk attacca il filantropo in una serie di tweet senza specificare il perché. Probabilmente non è estraneo il fatto che il fondo di investimento di Soros abbia venduto pochi giorni fa tutte le azioni Tesla di cui era in possesso. Nell’ultimo anno i titoli del produttore di auto elettriche hanno perso il 26%. Il tweet contro Soros ha raccolto sinora 306mila “like”.
Soros reminds me of Magneto
— Elon Musk (@elonmusk) May 16, 2023
L’attacco di Musk è stato criticato dalla Anti-Defamation League. “Soros è spesso usato dall’estrema destra come la fonte dei problemi del mondo. Vedere Elon Musk, a prescindere dal suo intento, paragonarlo a un supercattivo che odia l’umanità, è pericoloso“, afferma il numero uno dell’Anti-Defamation League Jonathan Greenblatt. Soros è da anni al centro di teorie cospirazioniste per la sua ricchezza, per la sua fede religiosa, per i suoi investimenti e per la sua Open Society Foundation. Più di recente il suo nome è stato associato dalla destra americana al procuratore di Manhattan Alvin Bragg, accusato di essere stato finanziato proprio dal filantropo. Bragg ha incriminato Donald Trump per il pagamento alla porno star Stormy Daniels. Proprio l’ex presidente negli anni ha ripetutamente puntato il dito contro Soros per le sue interferenze nelle elezioni. Musk difende però le sue affermazioni. “Dico quello che voglio, se poi la conseguenza è perdere soldi va bene”, ha detto in un’intervista a Cnbc. Nella stessa intervista l’imprenditore ha anche criticato il lavoro da remoto. “È moralmente sbagliato” ha affermato sottolineando che accendere il computer da casa riduce la produttività e invia anche un segnale sbagliato a chi lavora in fabbrica e agli dipendenti che non hanno l’opzione del lavoro da remoto. Affermazioni che non trovano però riscontro nelle ricerche effettuare sull’argomento.