L’abbiamo visto al Drive In, a Mai dire Gol, a Zelig, a Striscia la notizia. Marco Della Noce era diventato un volto noto del cabaret televisivo. Il personaggio più noto? Oriano Ferrari, capo meccanico in tuta rossa Ferrari. Da sbellicarsi. Poi la sorte gli ha voltato le spalle. E’ finito a dormire in automobile, senza più un tetto sopra la testa. Nel 2017 una drammatica intervista: “La separazione mi ha rovinato, vivo come un senza tetto”. L’appello aveva incontrato la solidarietà di un gruppo di colleghi, pronti a organizzare uno spettacolo di beneficenza per raccogliere fondi. Una crisi umana alla quale è seguita anche quella professionale. Tagliato fuori da tutte le trasmissioni che gli avevano regalato la popolarità sul piccolo schermo.
Ora Marco Della Noce è riuscito a svoltare. Tutti i debiti sono stati sistemati, lavora come tutor family per genitori in difficoltà e motivator nelle aziende. Nel tempo che gli rimane fa volontariato. Ma può guardare al futuro con speranza. Come è riuscito? Grazie a una legge, quella sul sovraindebitamento. Permette di ridurre drasticamente gli importi da versare a chi si trova in condizioni disperate, con la cancellazione dal registro dei pignoramenti di cifre impossibili da sostenere. Era arrivato a quota mezzo milione di euro. Impossibile pagare. Adesso, sul quotidiano Il Giorno, è l’avvocata Monica Pagano di Brescia a raccontare i termini dell’accordo, sul quale ha lavorato due anni: “I giudici hanno ritenuto che ci fossero i presupposti: la sua posizione debitoria è stata estinta. Marco metterà a disposizione il ricavato della vendita della casa di proprietà, assegnata alla ex moglie, e la sua auto, una Opel Astra da mille euro. Sarà a posto così”.
E’ un procedimento simile al concordato, che si utilizza per dar respiro alle imprese che annaspano. Ora lui è raggiante. Anche perché questa decisione rappresenta una novità: per la prima volta viene applicata a un lavoratore dello spettacolo. Marco riavvolge il nastro. E racconta che cosa è accaduto dopo il periodo di maggior successo in tv: “Con il divorzio e il calo del lavoro ero stato sfrattato e per un periodo ho dormito in auto. Tempi duri. Molte persone mi hanno aiutato. Ora vivo vicino all’Autodromo di Monza, in una casa messa a disposizione da degli amici a Vedano al Lambro, e penso al futuro”.
Ha cercato nei momenti più difficili di trovare qualche lavoro per sopravvivere. Ha fatto anche il sorvegliante dei bambini che giocavano sui gonfiabili. Dice adesso: “Non mi sono mai dato per vinto, mi sono sempre inventato qualcosa, ho evitato i rimpianti. Pima cosa: l’onestà. Penso di aver dato messaggi positivi ai miei figli”. Il suo nuovo orizzonte? Si sta impegnando in un ruolo simile a quello di coach aziendale e di tutor per le famiglie. “Lavoro nelle aziende. Non faccio propriamente il motivatore ma aiuto i dipendenti a trovare benessere e senso di appartenenza. Ho un master pedagogico e faccio il tutor family per genitori in difficoltà. Collaboro stabilmente con l’associazione Padri separati. Do una mano ai disabili, li faccio correre all’autodromo di Monza”. E lo spettacolo? E la tv? Il sogno c’è sempre. “Ma nel mondo dei blogger e di TikTok non mi riconosco più”.