È stata aperta un’inchiesta sulla morte di nove lupi, tre grifoni e due corvi imperiali trovati morti, quasi sicuramente a causa di bocconi avvelenati nell’area di Cocullo (L’Aquila). A condurre le indagini sono i Carabinieri Forestali. Nel giro di una settimana, come conferma il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, è stato praticamente sterminato il branco di lupi che stanziava nella zona di Olmo di Bobbi. Una località nota per essere praticamente lo spartiacque tra la Valle del Giovenco, la Valle Subeacquana e la Valle Peligna.
“La strage di animali selvatici nel corridoio faunistico tra il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco regionale del Sirente Velino non può restare impunita”, ha detto la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, annunciando che l’associazione presenterà denuncia contro gli ignoti responsabili dell’avvelenamento. Secondo la parlamentare, “è urgente trasformare in legge le norme sulle esche avvelenate oggi dettate da una semplice ordinanza, reiterata ogni anno. La mia proposta di legge con pene più pesanti per chi uccide o maltratta animali prevede adeguate sanzioni anche contro gli avvelenatori di animali, quei vigliacchi che mettono a repentaglio, con il loro folle comportamento, interi habitat”.
“L’interessata narrazione sugli orsi-killer e i lupi cattivi – osserva Brambilla – tende a mettere in ombra i casi, quelli sì veri e numerosissimi, di bracconaggio ai danni anche di specie particolarmente protette: gli atti di bracconaggio accertati ogni anno sono circa tremila, quelli probabilmente commessi 400mila. Si stima che ne siano vittime almeno 300 lupi l’anno, su una popolazione complessiva di circa 3.300. Chi vorrebbe legalizzare l’abbattimento di questi iconici animali – ricorda Brambilla – sappia che i branchi pagano già un grande tributo di sangue all’odio di individui senza scrupoli, che usano tutti i mezzi, dal veleno alle pallottole, per eliminare una presenza sgradita. Bisogna andare esattamente nella direzione opposta e punire con severità chi si macchia di tali reati e con particolare severità chi ricorre a sostanze tossiche o nocive che possono colpire indiscriminatamente altre specie e l’uomo stesso”.