Il Boss ha tenuto tre ore di concerto, dopo sette anni di assenza in Italia, ma non c'è stato alcun accenno alla situazione gravissima dell'Emilia Romagna, in seguito all'alluvione che ha colpito migliaia di cittadini. I fan sono accorsi da tutta Italia nonostante il fango, presente per la pioggia
Nonostante le polemiche e nonostante il fango a causa della pioggia, c’erano tutti i 50mila fan al Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferrara, per salutare il ritorno live nel nostro Paese di Bruce Springsteen, dopo sette anni di assenza. Un appuntamento irrinunciabile nonostante le polemiche scoppiate sul web sulla necessità di tenere una festa in musica, tra le mille difficoltà che l’Emilia Romagna sta vivendo in queste ore a causa dell’alluvione. Il Gran Premio di Formula 1 è stato cancellato, la musica del Boss resta confermata. L’ok è arrivato ieri dalla Commissione di Vigilanza. Sono rimaste attive nel parco le pompe idrovore per far assorbire l’acqua, in gran parte dell’area è stata stesa la paglia arrivata su alcuni camion. Ma a poco è servito dal momento che il fango ha avuto la meglio (diverse le testimonianza sui social) e l’unico inconveniente è stato che moltissimi fan sono tornati a casa con le scarpe sporche.
Con qualche ora di ritardo sono stati aperti i cancelli per consentire il primo afflusso di persone, tra questi sono arrivati anche Roberto Baggio e Massimo Ambrosini che si sono scattati un selfie tra il pubblico e davanti al palco, fortemente criticato sui social. I due ex campioni del calcio sono stati ‘accusati’ di poco tatto nei confronti delle vittime del maltempo. Schierati sul campo 900 gli addetti per la sicurezza. Nel dettaglio 200 tra Polizia, Guardia di Finanza e Vigili urbani, 150 volontari della Protezione Civile e 62 operatori sanitari del 118, Ausl di Ferrara e Croce Rossa.
A proposito della presenza della Protezione Civile, la Regione Emilia Romagna per voce della vicepresidente delegata alla Protezione Civile Irene Priolo ha espresso la sua contrarietà al sindaco di Ferrara, il leghista Alan Fabbri: “Sono sorpresa della scelta di tenere comunque il concerto di Bruce Springsteen e di richiedere l’attivazione del volontariato di protezione civile, stante la gravissima emergenza che sta investendo una vasta parte del territorio regionale. Al netto della decisione che spetta al Comune di dar via libera al concerto, la dottoressa Priolo ha comunque specificato che “non si potevano usare mezzi e uomini della Protezione civile che non fossero volontari comunali, tanto più nel momento in cui sono impegnate nella gestione dell’alluvione anche risorse provenienti da altre Regioni”.
Il sindaco Fabbri ha replicato: “Vista l’enorme complessità non può prevedere rinvii o annullamenti, dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori. L’evento vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci. Spiace se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss”. Il concerto comunque si è svolto regolarmente per tre ore, l’artista ha eseguito 27 brani in scaletta aprendo con “No surrender” e chiudendo con “I’ll see you in my dreams“, solo acustica e sottotitoli in italiano. Nessun accenno alle vittime dell’alluvione, nemmeno un omaggio alla Regione martoriata dal maltempo, solo un veloce saluto alla città di Ferrara. C’è da scommettere che sia stato consigliato all’artista di evitare qualsiasi tipo di polemica. Dopo Ferrara, Bruce Springsteen and The E Street Band raggiungeranno il 21 maggio al Circo Massimo di Roma e il 25 luglio al Prato della Gerascia, nell’Autodromo Nazionale di Monza, data che chiuderà il tour europeo 2023.