Attualità

“Harry e Meghan sono due mitomani, hanno scelto un ruolo che sfruttano a livello commerciale senza tanti scrupoli”: le parole di Antonio Caprarica

Il giornalista intervistato da Fanpage in relazione all'"inseguimento dei paparazzi" (poi ridimensionato dalle autorità di New York) ha spiegato che questo atteggiamento dei due di mostrarsi come “vittime” di qualsiasi sopruso nei loro confronti  “è un ruolo che hanno scelto con un certo trasporto"

Harry e Meghan? “Due mitomani”. Parola di Antonio Caprarica. Il portavoce della coppia reale ha definito l’incidente del 16 maggio a New York accaduto ad Harry e Meghan una “catastrofe sfiorata”, ma in tanti sottovoce parlano di una narrazione un po’ gonfiata. Tra questi il giornalista Antonio Caprarica che intervistato da Fanpage ha spiegato che questo atteggiamento dei due di mostrarsi come “vittime” di qualsiasi sopruso nei loro confronti “è un ruolo che hanno scelto con un certo trasporto, sfruttato commercialmente senza tanti scrupoli”. “Harry e Meghan vivono in un loro mondo di fantasia, animato dal fantasma di Diana, in cui sembrano voler vivere e che ormai si sono abituati e decisi a sfruttare”, ha continuato il giornalista esperto di Royal family. “Diciamoci la verità, se i giornali non parlano di loro in qualche modo, Harry e Meghan cadono in una totale dimenticanza“. Per Caprarica, quindi, essendo da un po’ che non si parlava di loro come vittime di qualche evento ecco la necessità di “amplificare una modesta disavventura, trasformandola in una caccia durata addirittura due ore, con molteplici collisioni e feriti, ma di tutto questo non c’è traccia nei report della polizia di New York”. E poi aggiunge il carico su Harry: “L’incidente è stato utilizzato per continuare la narrazione che si è costruito, quella di essere vittima di una specie di complotto mondiale, che vede tutta la stampa e i giornalisti schierati contro di lui”. Insomma, visto che le dichiarazioni della polizia di New York mostrano a chiare lettere che i due hanno un tantino esagerato: “A polemizzare con la polizia, col sindaco di New York, ci farebbero la figura di mitomani. È ovvio, però, che dietro tutta questa faccenda e il ridimensionamento delle autorità americane, la parola “mitomani” aleggi a ragion veduta”.