Mentre la sanità pubblica arranca, tra liste d’attesa infinite e una carenza di medici ormai drammatica, la maggioranza ritiene che il governo debba impegnarsi per togliere l’Iva alle operazioni di chirurgia estetica. La richiesta arriva dal centrodestra al completo: in una mozione appena presentata e sottoscritta da tutte le forze che sostengono l’esecutivo chiede – come ha spiegato l’azzurra Annarita Patriarca – di “individuare un percorso normativo che risponda alle esigenze di una società che è profondamente cambiata rispetto a dieci anni fa e che vive l’approccio alla chirurgia e alla medicina estetica in maniera nuova”. Patriarca, prima firmataria, in una conferenza stampa convocata ad hoc a Montecitorio ha detto che “le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono rientrare nel novero delle prestazioni sanitarie non sottoposte a trattamento Iva. Il concetto di ‘salute’, infatti, è comprensivo di ogni ‘stato di completo benessere fisico, psichico e sociale’ che ‘non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità'”.

“Vogliamo mettere ordine e razionalizzare la norma sul trattamento Iva per gli interventi di medicina e chirurgia estetica non essendoci una linea univoca da parte dell’Agenzia delle entrate sul tema”, ha sostenuto Patriarca. “È importante disciplinare da un punto di vista normativo, questo coacervo di libere interpretazioni dell’Amministrazione finanziaria chiudendo le pendenze precedenti, che gravano sugli operatori sanitari chiamati dopo anni a versare l’Iva per interventi che non ne hanno mai contemplato il trattamento, e dando una mano alla Agenzie dell’Entrate a trovare una soluzione che sia non solo equa e coerente ma la più giusta possibile”.

Per il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, “mentre si preparano a togliere il superbollo per chi, ad esempio possiede una Ferrari da 300mila euro e paga una tassa di 9mila che evidentemente si può benissimo permettere di sostenere, vedo che ora la destra, non contenta, chiede al governo di togliere l’Iva sulla chirurgia estetica. Grande rispetto per chi lavora in questo settore, tuttavia sarebbe un bene avere un piano diverso di priorità: mi aspetterei un’attenzione maggiore della destra e di questo governo sulle difficoltà della sanità pubblica, ad esempio verso coloro che non si possono più permettere le cure odontoiatriche, o che non ce la fanno più a pagare i farmaci o che aspettano mesi se non anni per poter essere visitati. Ma evidentemente l’unica ossessione quotidiana di questo governo e della destra è quella – conclude Fratoianni – di ingraziarsi i più ricchi. Per gli altri solo chiacchere e propaganda”.

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