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Pietro Orlandi: “Sono amareggiato. Una commissione parlamentare dovrebbe essere indipendente da Procura e Vaticano”

La proposta per la nascita di una commissione bicamerale parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori si complica in Senato

Dopo essere stata approvata con voto unanime alla Camera, la proposta per la nascita di una commissione bicamerale parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori si complica in Senato. A rendere più difficile l’iter è la richiesta di svolgere audizioni prima di procedere all’esame e alla votazione del testo. È il senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia ad avanzare questa istanza per avere la certezza “che sia in corso un’indagine della Procura di Roma”, si legge dal verbale della seduta e che “ritiene quindi opportuno udire, per esempio, l’autorità giudiziaria competente (…) anche solo per sapere se l’inchiesta è effettivamente in corso”. Il termine per le persone da ascoltare (non più di due per ogni gruppo) è fissato entro il 23 maggio.

Ma perché?“, si chiede il fratello di Emanuela Pietro Orlandi che comunque rivolge “un plauso ai deputati e presidente della Camera per la volontà nel pretendere all’unanimità, in tempi brevissimi, l’approvazione per la Commissione d’inchiesta.. La giustizia merita rispetto”.

Credo che le polemiche dei giorni scorsi – aveva scritto qualche giorno fa sul suo profilo Facebook – create ad arte, e gli imbarazzanti appelli di un certo giornalismo a deputati e senatori a trovare il modo per “cassare questa commissione insensata”, abbiano sortito l’effetto desiderato. Purtroppo dopo il Campidoglio (che ha negato l’autorizzazione per il sit-in in occasione dei 40 anni dalla scomparsa, nda) anche al Senato qualcuno evidentemente preferisce non incrinare certi rapporti con la Santa Sede e mette un freno all’approvazione della commissione trovando appigli per perdere tempo, ritardare, e forse cancellare”. “Sono amareggiato”, conclude il fratello della 15enne cittadina vaticana inghiottita dal nulla il 22 giugno del 1983.