Federico Dimarco vittima di gravi minacce, probabilmente da parte di alcuni ultras del Milan. Nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 maggio è apparso uno striscione sotto casa dell’esterno dell’Inter che recita: “Dimarco pensa a giocare… o la lingua te la facciamo ingoiare“. Il riferimento è chiaro: nel post derby di Champions League, che ha visto l’Inter trionfare sul Milan, il calciatore nerazzurro ha guidato i festeggiamenti intonando cori tipici della Curva Nord, compreso uno che è rivolto direttamente alla Curva Sud dei rossoneri. La Procura di Milano aprirà nelle prossime ore un fascicolo per minacce aggravate. Lo striscione è stato rimosso dopo pochi minuti. Sull’episodio sta indagando la Digos, col coordinamento del dipartimento antiterrorismo, che si occupa anche delle azioni degli ultras, guidato dal procuratore Marcello Viola. Le telecamere di videosorveglianza potrebbero essere decisive per risalire ai responsabili materiali.
I cori non sono una novità per Dimarco, che non ha mai nascosto la sua fede nerazzurra e di aver frequentato lo stadio fin da bambino. Dopo la conquista della finale di Champions League, martedì sera a San Siro ha preso il microfono in mano ed è corso sotto il secondo anello verde per cantare con i tifosi. Un’immagine tipica dei festeggiamenti, come se ne sono viste anche lo scorso anno durante la festa scudetto rossonera. Il coro sulla Sud però sembra aver rotto un patto tra ultras. Dinanzi alle minacce ricevute, Dimarco ha risposto sul suo profilo Instagram con una storia in cui ha scritto: “Martedì sera dopo la partita mi sono lasciato andare ad un momento di leggerezza. Volevo chiedere scusa a tutti i tifosi del Milan che si sono sentiti offesi“. Nella mattinata sono arrivati prima un comunicato della Curva Sud rossonera, che ha riferito di “apprezzare le scuse”, poi un messaggio della Curva Nord nerazzurra, che non ha preso le parti del calciatore ma ha scritto: “Gli spiegheremo”.